Jujutsu Kaisen 0: il doppiaggio italiano è valido?

Jujutsu Kaisen 0 segna a tutti gli effetti la prima collaborazione tra Crunchyroll e Dynit nel nostro paese. Diamo uno sguardo al doppiaggio italiano.

Jujutsu Kaisen 0: il doppiaggio italiano è valido?
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Dopo aver concluso la sua corsa in quello giapponese, Jujutsu Kaisen 0 è stato un grande successo anche al box office italiano nei suoi primi giorni di programmazione, segno che la voglia di anime al cinema anche nel nostro paese c'è eccome. La collaborazione tra Crunchyroll, Dynit e Nexo Digital ha permesso l'arrivo in Italia dell'atteso film prequel basato sul manga di Gege Akutami, un lungometraggio che farà felici i fan del franchise ma perfettamente accessibile anche a chi vi si approccia per la prima volta. Per saperne di più, correte a leggere la nostra recensione di Jujutsu Kaisen 0.

Per poter essere trasmessa al cinema, la pellicola aveva bisogno di essere doppiata, e così è stato. Analizziamo perciò il doppiaggio e l'adattamento italiano di Jujutsu Kaisen 0, un lavoro a cui hanno contribuito grandi professionisti e che rende giustizia all'importanza e alle qualità dell'opera.

Serietà e competenza

Nell'ultimo decennio il marchio Dynit è diventato un sinonimo di garanzia e di qualità nel campo della pubblicazione di anime in Italia, e anche Jujutsu Kaisen 0 non fa eccezione. Il doppiaggio del film, annunciato a maggio 2022, è stato eseguito presso gli studi milanesi di Lyla Media Group, azienda del settore dei media e dell'intrattenimento presente in numerosi paesi del mondo, sotto la direzione di Matteo Brusamonti e la supervisione di Joshua Lopez. Gabrielle Radaelli si è occupato della traduzione dal giapponese, Ines Salonis dell'adattamento e infine Rita Pasci e Marina Spagnuolo dei dialoghi italiani.

Nel corso della sua attività Dynit ha imposto un vero e proprio standard per quanto riguarda la fedeltà di adattamento delle opere licenziate, riscontrabile anche nella pellicola dello studio MAPPA per garantire la continuità con i sottotitoli italiani della prima stagione dell'anime e con la traduzione di Carlotta Spiga per quanto concerne l'edizione nostrana del manga (curata da Panini Comics). Ritroviamo quindi tutti i termini caratteristici della serie come le Maledizioni, gli Stregoni, l'Energia Malefica, l'Istituto di Arti Occulte e così via.

Trattandosi di un prodotto rivolto principalmente ai giovani e agli adolescenti - seppur caratterizzato da un tasso di violenza abbastanza superiore alla media della categoria - e che mette in scena una storia dallo sviluppo semplice e lineare (forse pure troppo), nel doppiaggio italiano di Jujutsu Kaisen 0 non abbiamo notato particolari censure o edulcorazioni delle espressioni originali atte a rendere più digeribile il contenuto al pubblico nostrano.

Mentre di contro abbiamo apprezzato ancora una volta la pronuncia dei nomi che segue in tutto e per tutto l'inflessione giapponese, evidente in nomi come Satoru e Suguro dove l'accento cade sulla prima sillaba. L'ennesima conferma della grande attenzione ai dettagli che da sempre caratterizza l'operato di Dynit e del suo staff, un'azienda che sa fare bene il suo mestiere quando si tratta di rendere accessibile un prodotto audiovisivo agli appassionati italiani.

Un cast impeccabile

Veniamo però al piatto forte del doppiaggio italiano di Jujutsu Kaisen 0: il cast. Pur non possedendo nomi di indubbio richiamo del settore anime come Renato Novara, Claudio Moneta e simili, quasi tutte le voci scelte si rivelano adatte per i relativi personaggi.

Nei panni del protagonista Yuta Okkotsu troviamo il giovanissimo doppiatore Alessio Talamo, al suo primo ruolo come protagonista in un anime dopo aver interpretato Hiroshi Tameda in My Hero Academia. Il timbro e le doti recitative di Talamo si sposano alla perfezione con un personaggio tormentato e insicuro nelle battute iniziali del film, ma che va incontro a una consistente evoluzione nel corso della storia, trasformandosi in uno stregone combattivo e disposto a tutto per proteggere le persone che ama. Pur lontana anni luce dalla complessità e dalle sfaccettature di uno dei protagonisti più indimenticabili della storia degli anime, la sua performance ci ha ricordato moltissimo quella di Daniele Raffaeli nei panni di Shinji Ikari nel franchise Neon Genesis Evangelion, e non è un caso che entrambi i personaggi condividano la medesima voce originale: quella della straordinaria Megumi Ogata, doppiatrice che ha fatto (e continua a fare) la storia dell'intrattenimento giapponese.

Per Rika Orimoto, l'amica d'infanzia tramutatasi in orrenda maledizione, è stata scelta Francesca Tretto, ma sfortunatamente ci risulta difficile esprimere un giudizio sulla sua interpretazione in quanto la sua vera voce è ascoltabile soltanto nei flashback ambientati durante l'infanzia.

Quando invece è nei panni della versione demoniaca, il suo timbro è pesantemente alterato da una post-produzione volta a renderlo più macabro e innaturale, con risultati che ci sono parsi meno efficaci rispetto alla controparte giapponese. Tutt'altro discorso per quanto riguarda Davide Fumagalli nei panni di Satoru Gojo e Omar Maestroni in quelli del villain Suguru Geto. Il primo si rivela perfetto per il carattere spensierato e mattacchione, ma anche serio e affidabile quando le circostanze lo richiedono, del maestro che si è guadagnato dagli appassionati il titolo di erede di Kakashi Hatake di Naruto (doppiato, lo ricordiamo, da Claudio Moneta nell'edizione italiana Mediaset da poco disponibile su Prime Video). Il secondo rende il nemico principale della storia convincente e detestabile al punto giusto senza scadere nel ridicolo, anche se il livello raggiunto in lingua originale da un'istituzione del settore come Takahiro Sakurai è inarrivabile.

Infine, spendiamo qualche parola sull'improbabile trio che accompagna il protagonista per l'intera durata, costituito da Maki Zen'in, Panda e Toge Inumaki. La performance di Elisa Giorgio, scelta per interpretare la giovane rinnegata di uno dei clan più importanti degli stregoni, è una delle migliori dell'intero cast, ed è azzeccata per il carattere maschiaccio, indipendente e apparentemente scontroso del personaggio.

Il timbro giocherellone e caricaturale del già menzionato Matteo Brusamonti, qui anche al suo debutto come direttore del doppiaggio, dà vita a quella che possiamo definire la mascotte del film (e forse anche dell'intero franchise), mentre Stefano Pozzi si è trovato ad affrontare un compito che a prima vista potrebbe sembrare facile ma che all'atto pratico non lo è per nulla: parlare solamente utilizzando gli ingredienti degli onigiri. La risposta del pubblico in sala, che non ha potuto fare a meno di ridere di gusto ogni volta che Inumaki apriva bocca, dimostra che il compito è stato svolto alla perfezione.

Il cast italiano di Jujutsu Kaisen 0 vede la partecipazione di molti altri doppiatori, alcuni dei quali noti agli appassionati nostrani come Andrea La Greca, voce di Kyojuro Rengoku in Demon Slayer, che qui interpreta per un breve spezzone un personaggio già visto nella prima stagione dell'anime (che non vi riveliamo).

Trattandosi però di apparizioni dalla durata molto contenuta, è impossibile esprimere un giudizio sulla loro performance, tuttavia possiamo stare certi che alcuni di loro li rivedremo molto presto. Senza troppe sorprese, infatti, Crunchyroll ha annunciato il doppiaggio italiano della prima stagione di Jujutsu Kaisen, e non vediamo l'ora di scoprire chi saranno le voci scelte per Yuji Itadori, Megumi Fushiguro e Nobara Kugisaki, assenti in questo prequel.