Nessuna sa come sia cominciata, ma da qualche anno a questa parte il trend che va per la maggiore in quel del Giappone è la magia. Dopo decenni passati dietro al fantasy inventivo e a tutto tondo di Dragon Ball, Naruto o One Piece e all'esplosione improvvisa dei manga a tema supereroistico come My Hero Academia o One Punch Man, adesso sono varie tipologie di streghe e stregoni a dominare il mercato delle novità fumettistiche del Sol Levante. Pur restando infatti in testa alle classifiche di vendita un tankobon alla volta, Once Piece o Dragon Ball Super sono ormai dei cult difficilmente raggiungibili, mentre le new entry targate Shonen Jump o simili macinano consenso soprattutto se di mezzo c'è qualcosa di magico o incantato, anche di oscuro.
Possiamo citare Black Clover o anche il nuovo e divertentissimo Mashle (parodia di successo di Harry Potter), in parte persino Dottor Stone con la sua alchimia, ma il manga che più di altri ha saputo incanalare bene il meglio dello spirito shonen misto a una sana dose di esasperata violenza su tavola è il fenomenale Jujutsu Kaisen di Gege Akutami. Un racconto dal ritmo veloce e dallo stile torbido che trova il suo apice nella caratterizzazione dei personaggi, negli spettacolari e avvincenti combattimenti e nella messa in scena con spiegazione delle varie tecniche. Ma su tutto, a renderlo un manga davvero intrigante e superlativo, c'è il mitico Satoru Gojo, uno dei protagonisti principali della storia che rappresenta forse l'acme emblematico di quello che ci piace chiamare il Paradigma dell'Uomo Imbattibile.
Achille e la Tartaruga
Conoscete il Paradosso di Achille e la tartaruga? È uno dei passaggi più famosi delle opere di Zenone, nato per difendere le tesi del suo maestro Parmenide sull'illusione del movimento. In sostanza, la teoria filosofica riguarda l'impossibilità per Achille di raggiungere una tartaruga se in un gara di corsa quest'ultima partisse per prima.
Questo perché il secondo concorrente dovrebbe prima di tutto raggiugere il luogo di partenza della tartaruga e conseguentemente la stessa risulterebbe sempre un passo avanti, perpetuamente, con Achille in asintoto costante. A parte la realistica confutazione della tesi, che non potrebbe mai trovare riscontro nella realtà, per la fantasia dei miti e il piacere degli scrittori il Paradosso di Zenone è stato più volte ripreso in tante e diverse opere, ultima ma non ultima proprio Jujutsu Kaisen. L'Infinito di Gojo, infatti, è una tecnica impressionante grazie alla quale - di fatto - il personaggio non può essere mai realmente toccato (a meno che lui stesso non voglia), dunque mai scalfito dai colpi sferratigli anche con un quantitativo incredibile di Energia Malefica e di conseguenza impossibile da battere.
Questo potere unito ai suoi Sei Occhi (chiaroveggenza), a un bacino di Energia Malefica inquantificabile da cui attingere, a un talento innato per gli scontri corpo a corpo, a velocità e riflessi sovrumani e a un intelletto tattico più unico che raro, rendono Satoru Gojo lo stregone più potente dell'universo di Jujutsu Kaisen, virtualmente ineguagliabile e l'essere più potente, rispettato e temuto del mondo. È un bene, dunque, che parteggi per i buoni, ma risulta interessante questa sua imbattibilità più concreta che apparente, soprattutto esclusiva all'interno del tessuto narrativo ideato da Akutami.
L'equilibrio dell'invincibilità
È vero che nel corso degli anni, sin dalla nascita del medium, sono tanti i personaggi potentissimi sulla carta che hanno riempito le pagine di manga e fumetti. In casa Marvel, in quel dell'Occidente, possiamo citare Black Bolt, Legion o Sentry, mentre nelle produzioni orientali ci vengono soprattutto in mente Saitama di One Punch Man o anche l'ultimo Mash Burnedead di Mashle.
Realtà vuole, però, che ognuno di questi personaggi non sia mai stato in alcun modo perno centrale e necessario dell'universo narrativo d'appartenenza, sostanzialmente fondamentale al mantenimento dell'equilibrio tra bene e male, al bilanciamento dello status quo di questo o quel manga o fumetto. Inoltre, ognuno di essi (e possiamo tirare in ballo anche Goku), non è mai stato dipinto in alcun modo come incomparabile e insostituibile, proprio perché inserito in un contesto fantasioso dove molti altri personaggi erano o sono sovente in grado di raggiungere simili potenze o risultati.
Spesso, poi, queste caratterizzazioni mancano di proporzione qualitativa e formale, sbilanciati troppo verso idiozia o stoicismo, elementi che lasciano poi spazio a una vena più seriosa quando vengono fuori le vere abilità dei personaggi. Black Bolt non può parlare ed è sempre composto e tutto d'un pezzo, Legion è uno squilibrato schizofrenico, Saitama un geek fissato con i videogiochi e dall'aspetto ridicolo, Goku un malato di cibo e dipendente dalle arti marziali e Mash un po' di tutto questo.
Satoru Gojo è invece differente. A parte il suo impiego costante nel mondo della stregoneria, spedito in giro per il globo ad esorcizzare maledizioni di livello speciale, la sua sola presenza ed esistenza è la conditio sine qua nonl'universo di Jujutsu Kaisen cadrebbe nel caos più totale. Non è solo forza e potenza, ma anche deterrenza in stile Dottor. Manhattan in Watchmen (altro personaggio virtualmente imbattibile ma non equilibrato), e soprattutto lo stesso Gojo è consapevole del suo ruolo, della portata ed essenzialità della sua vita e delle sua abilità. Esclusa qualche piccola debolezza per il cibo, inoltre, Satorou è un personaggio curiosamente umano e umanizzante, che ha a cuore il destino dei suoi compagni e dei suoi studenti così come quello delle persone, dunque ragionando molto nella struttura dei suoi scontri per non mietere vittime inutili e portare a casa il risultato con il minimo sforzo. È brillante e intelligente, nonché affabile e simpatico, ma nel momento del bisogno si dimostra cosciente del pericolo e dell'impiego dei suoi poteri sul campo, gli stessi di cui è pure molto consapevole Akutami, che infatti decide di sfruttare solo in rare occasioni, creando così alte aspettative nei lettori.
Gojo è probabilmente l'apice migliore finora mai raggiunto nel mondo del fumetto tutto del Paradigma dell'Uomo Imbattibile: prezioso e accattivante, mai macchiettistico ma singolare nel modo giusto, perno centrale e concreto dello status quo di un interno universo narrativo. In definitiva, se la perfezione concettuale non esiste, ma solo il perfettibile, allora Satorou Gojo è l'Achille zenoniano e l'acme qualitativo di genere la sua tenace tartaruga. Gli altri stanno tutti dietro.
Jujutsu Kaisen, Satoru Gojo e il Paradigma dell'Uomo Invincibile nei manga
Approfondiamo uno degli aspetti più affascinanti che accompagnano da sempre - o quasi - le pubblicazioni dei manga e dei fumetti internazionali.
Nessuna sa come sia cominciata, ma da qualche anno a questa parte il trend che va per la maggiore in quel del Giappone è la magia. Dopo decenni passati dietro al fantasy inventivo e a tutto tondo di Dragon Ball, Naruto o One Piece e all'esplosione improvvisa dei manga a tema supereroistico come My Hero Academia o One Punch Man, adesso sono varie tipologie di streghe e stregoni a dominare il mercato delle novità fumettistiche del Sol Levante. Pur restando infatti in testa alle classifiche di vendita un tankobon alla volta, Once Piece o Dragon Ball Super sono ormai dei cult difficilmente raggiungibili, mentre le new entry targate Shonen Jump o simili macinano consenso soprattutto se di mezzo c'è qualcosa di magico o incantato, anche di oscuro.
Possiamo citare Black Clover o anche il nuovo e divertentissimo Mashle (parodia di successo di Harry Potter), in parte persino Dottor Stone con la sua alchimia, ma il manga che più di altri ha saputo incanalare bene il meglio dello spirito shonen misto a una sana dose di esasperata violenza su tavola è il fenomenale Jujutsu Kaisen di Gege Akutami. Un racconto dal ritmo veloce e dallo stile torbido che trova il suo apice nella caratterizzazione dei personaggi, negli spettacolari e avvincenti combattimenti e nella messa in scena con spiegazione delle varie tecniche. Ma su tutto, a renderlo un manga davvero intrigante e superlativo, c'è il mitico Satoru Gojo, uno dei protagonisti principali della storia che rappresenta forse l'acme emblematico di quello che ci piace chiamare il Paradigma dell'Uomo Imbattibile.
Achille e la Tartaruga
Conoscete il Paradosso di Achille e la tartaruga? È uno dei passaggi più famosi delle opere di Zenone, nato per difendere le tesi del suo maestro Parmenide sull'illusione del movimento. In sostanza, la teoria filosofica riguarda l'impossibilità per Achille di raggiungere una tartaruga se in un gara di corsa quest'ultima partisse per prima.
Questo perché il secondo concorrente dovrebbe prima di tutto raggiugere il luogo di partenza della tartaruga e conseguentemente la stessa risulterebbe sempre un passo avanti, perpetuamente, con Achille in asintoto costante. A parte la realistica confutazione della tesi, che non potrebbe mai trovare riscontro nella realtà, per la fantasia dei miti e il piacere degli scrittori il Paradosso di Zenone è stato più volte ripreso in tante e diverse opere, ultima ma non ultima proprio Jujutsu Kaisen. L'Infinito di Gojo, infatti, è una tecnica impressionante grazie alla quale - di fatto - il personaggio non può essere mai realmente toccato (a meno che lui stesso non voglia), dunque mai scalfito dai colpi sferratigli anche con un quantitativo incredibile di Energia Malefica e di conseguenza impossibile da battere.
Questo potere unito ai suoi Sei Occhi (chiaroveggenza), a un bacino di Energia Malefica inquantificabile da cui attingere, a un talento innato per gli scontri corpo a corpo, a velocità e riflessi sovrumani e a un intelletto tattico più unico che raro, rendono Satoru Gojo lo stregone più potente dell'universo di Jujutsu Kaisen, virtualmente ineguagliabile e l'essere più potente, rispettato e temuto del mondo. È un bene, dunque, che parteggi per i buoni, ma risulta interessante questa sua imbattibilità più concreta che apparente, soprattutto esclusiva all'interno del tessuto narrativo ideato da Akutami.
L'equilibrio dell'invincibilità
È vero che nel corso degli anni, sin dalla nascita del medium, sono tanti i personaggi potentissimi sulla carta che hanno riempito le pagine di manga e fumetti. In casa Marvel, in quel dell'Occidente, possiamo citare Black Bolt, Legion o Sentry, mentre nelle produzioni orientali ci vengono soprattutto in mente Saitama di One Punch Man o anche l'ultimo Mash Burnedead di Mashle.
Realtà vuole, però, che ognuno di questi personaggi non sia mai stato in alcun modo perno centrale e necessario dell'universo narrativo d'appartenenza, sostanzialmente fondamentale al mantenimento dell'equilibrio tra bene e male, al bilanciamento dello status quo di questo o quel manga o fumetto. Inoltre, ognuno di essi (e possiamo tirare in ballo anche Goku), non è mai stato dipinto in alcun modo come incomparabile e insostituibile, proprio perché inserito in un contesto fantasioso dove molti altri personaggi erano o sono sovente in grado di raggiungere simili potenze o risultati.
Spesso, poi, queste caratterizzazioni mancano di proporzione qualitativa e formale, sbilanciati troppo verso idiozia o stoicismo, elementi che lasciano poi spazio a una vena più seriosa quando vengono fuori le vere abilità dei personaggi. Black Bolt non può parlare ed è sempre composto e tutto d'un pezzo, Legion è uno squilibrato schizofrenico, Saitama un geek fissato con i videogiochi e dall'aspetto ridicolo, Goku un malato di cibo e dipendente dalle arti marziali e Mash un po' di tutto questo.
Satoru Gojo è invece differente. A parte il suo impiego costante nel mondo della stregoneria, spedito in giro per il globo ad esorcizzare maledizioni di livello speciale, la sua sola presenza ed esistenza è la conditio sine qua non l'universo di Jujutsu Kaisen cadrebbe nel caos più totale. Non è solo forza e potenza, ma anche deterrenza in stile Dottor. Manhattan in Watchmen (altro personaggio virtualmente imbattibile ma non equilibrato), e soprattutto lo stesso Gojo è consapevole del suo ruolo, della portata ed essenzialità della sua vita e delle sua abilità. Esclusa qualche piccola debolezza per il cibo, inoltre, Satorou è un personaggio curiosamente umano e umanizzante, che ha a cuore il destino dei suoi compagni e dei suoi studenti così come quello delle persone, dunque ragionando molto nella struttura dei suoi scontri per non mietere vittime inutili e portare a casa il risultato con il minimo sforzo. È brillante e intelligente, nonché affabile e simpatico, ma nel momento del bisogno si dimostra cosciente del pericolo e dell'impiego dei suoi poteri sul campo, gli stessi di cui è pure molto consapevole Akutami, che infatti decide di sfruttare solo in rare occasioni, creando così alte aspettative nei lettori.
Gojo è probabilmente l'apice migliore finora mai raggiunto nel mondo del fumetto tutto del Paradigma dell'Uomo Imbattibile: prezioso e accattivante, mai macchiettistico ma singolare nel modo giusto, perno centrale e concreto dello status quo di un interno universo narrativo. In definitiva, se la perfezione concettuale non esiste, ma solo il perfettibile, allora Satorou Gojo è l'Achille zenoniano e l'acme qualitativo di genere la sua tenace tartaruga.
Gli altri stanno tutti dietro.
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