L'appuntamento settimanale con L'Attacco dei Giganti Stagione 3 prosegue con l'episodio 4, trasmesso su VVVVID in simulcast domenica 12 agosto a partire dalle ore 21:00. Dopo quattro puntate, sembra ormai chiara la direzione intrapresa dall'anime di Wit Studio a questo giro: l'intreccio e il complotto politico fanno sempre più da padroni in un racconto che aggiunge ancora più tasselli e risvolti. Andiamo ad analizzare quanto visto nel più recente episodio, orfano questa volta del suo protagonista - Eren Yaeger - ma colmo più che mai di una narrazione intensa.
Senza via di fuga
Il Corpo di Ricerca è allo sbando. Ricercati dal Corpo di Gendarmeria e accusati dalla monarchia e dalla popolazione di aver provocato gli omicidi nel distretto di Trost, i militari guidati dal capitano Levi progettano ora il da farsi per strappare Eren e Historia dalle grinfie dei loro rapitori: come abbiamo visto nell'episodio 3, scopo dei Gendarmi è appropriarsi della giovane, che si è scoperta essere la legittima erede al trono dell'umanità, e di condurre Eren probabilmente al cospetto di un altro Gigante che dovrebbe divorarlo e assimilarne il potere. Levi, Mikasa e gli altri sono braccati su più fronti: il Corpo di Gendarmeria è sulle loro tracce, mentre Hange Zoe cerca di sfruttare la latitanza di Flegel - il figlio del mercante ucciso dai Gendarmi, omicidio di cui sono stati incolpati i Ricognitori - per smascherare agli occhi del popolo l'inganno ordito dal potere istituzionale. Con un piano ben orchestrato, la nuova comandante del Corpo di Ricerca riesce infine a svelare la verità ai cittadini, che a questo punto preparano una rivolta popolare contro i monarchi: una rivoluzione che passa inevitabilmente per le azioni di Erwin Smith, imprigionato perché ritenuto il mandante degli omicidi. Erwin è a conoscenza di un segreto importante, che potrebbe rivelare la verità sull'attuale sovrano reggente, e per questo motivo aspetta dietro le sbarre la sentenza che potrebbe condannarlo a morte.
Levi Ackerman e i suoi, intanto, si avvalgono dell'aiuto di due Gendarmi pentiti - Marlo e Hitch - che inizialmente erano sulle tracce dei ricercati: dopo averli messi alla prova grazie alla flemma di Jean, i due hanno palesato la loro ammirazione nei confronti dei Ricognitori e hanno favorito l'infiltrazione dei nostri eroi in un posto di blocco dei Gendarmi. Dopo aver sterminato la squadra nemica e averne torturato il capitano, i protagonisti si ritrovano davanti a una serie di ulteriori risvolti: si apprende che anche Kenny porta il cognome di Ackerman, una notizia che ovviamente sconvolge la nostra Mikasa e che in futuro troverà di sicuro una spiegazione. Intanto, però, i Ricognitori si ritrovano ancora una volta braccati dal Corpo di Gendarmeria, ma al tempo stesso il tempo scorre inesorabile.
La verità che si fa strada
Mentre Hange Zoe, insieme ai suoi sottoposti rimasti a Trost e a Flegel, getta le basi per la rivolta popolare, Erwin viene condotto al cospetto del Re. I minuti finali del nuovo episodio di Attack on Titan gettano le basi per gli sviluppi futuri: l'ex comandante dei Ricognitori è certo che, nonostante la sua vita sia in pericolo, il suo piano per rovesciare la falsa monarchia verrà comunque attuato.
Smith è in combutta con il comandante Pixis, il quale ha ricevuto da Erwin delle precise disposizioni in seguito alla conversazione che ha portato allo smascheramento dei veri natali di Christa Lenz (aka Historia Reiss) e all'emergere di una verità a lungo sopita: ovvero che, 107 anni fa, quando i Giganti fecero la loro comparsa e costrinsero l'umanità a rifugiarsi dietro la mura, la presunta famiglia reale instillò nella popolazione dei falsi ricordi, offuscando la vera monarchia e dando inizio al proprio regime dittatoriale.
Ed è un vero e proprio regno del terrore, quello portato avanti dai Gendarmi per conto della monarchia, un clima fatto di sangue e complotti, segreti e verità offuscate. Il "nuovo" Attacco dei Giganti passa per fasi come queste, in cui il dialogo e una narrazione maggiormente didascalica occupano in maniera preponderante lo script, lasciando all'elemento action un risicato (seppur piuttosto significativo) spazio nella sceneggiadella terza stagione. Una scelta che, almeno fino a questo momento, riesce a non far rimpiangere troppo l'azione e a rendere il racconto estremamente avvincente, seppur diverso da quanto la serie e l'opera di Hajime Isayama ci hanno abituato fino a questo momento. Il ritmo dei dialoghi e dei colpi di scena rende la narrazione scorrevole e misteriosa, in cui ogni elemento si aggiunge a un ulteriore tassello puntata dopo puntata senza snaturare eccessivamente l'intreccio ordito nei primi 4 episodi della Season 3.
Pur sacrificando i ritmi da action shonen, quando c'è da menar le mani L'Attacco dei Giganti sfoggia come sempre un'attenzione meticolosa in fase di animazione: ancora una volta i disegni evidenziano un livello di dettaglio incredibile sui primi piani e nelle sequenze dinamiche, come l'ottima scena che coinvolge Hange Zoe contro i Gendarmi, ma è nuovamente nelle inquadrature meno strette che il tratto degli artisti di Wit Studio evidenzia qualche piccolo limite nelle espressioni o nelle proporzioni. Nulla che, comunque, non permetta a L'Attacco dei Giganti di posizionarsi - neanche a dirlo - nell'Olimpo dell'animazione nipponica.
Pur sacrificando la componente action, vero marchio di fabbrica della messa in scena della serie, la Stagione 3 de L'Attacco dei Giganti sta imbastendo un racconto avvincente e ricco di colpi di scena, in cui ogni tassello narrativo lascia spazio a nuovi risvolti senza snaturare il ritmo del racconto. Sul piano produttivo la serie continua ad attestarsi su livelli eccelsi, tra primi piani imponenti e sequenze di animazione semplicemente sublimi.