My Hero Academia Volume 24 Recensione: si va a scuola di criminalità

Ad agosto Edizioni Star Comics ha portato nelle fumetterie il numero 24 di My Hero Academia. L'estate la passiamo insieme ai cattivi.

My Hero Academia Volume 24 Recensione: si va a scuola di criminalità
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Da un lato abbiamo gli eroi: i paladini della società, coloro che cercano di tenere a bada chi vuole alterare la pace per i propri scopi. E poi c'è chi questa pace vuole distruggerla, ovvero i criminali. Dai semplici furfanti di quartiere a chi ha ambizioni e mire ben più elevate, in My Hero Academia ormai abbiamo fatto la conoscenza di un gruppetto in particolare che da diverso tempo desta preoccupazioni nei protagonisti.

Il gruppo di cattivi guidato da Tomura Shigaraki stava iniziando ad espandersi ma, dopo la scomparsa del maestro All for One, sono arrivati a un vicolo cieco. Niente più denaro, pochi nomu a disposizione e nessun contatto con un personaggio che ha sempre tessuto le trame dietro le quinte. L'Unione dei Villain rischia quindi di sparire mentre attacca piccoli gruppetti di criminali per ottenere qualche fondo da usare. Ma, all'improvviso, c'è una svolta per Shigaraki e i suoi dopo la comparsa di Gigantomachia e dell'attacco di Ri-Destro. Come risponderanno i villain storici a questa crisi? Scopriamolo nel volume 24 di My Hero Academia distribuito da Star Comics.

Basta una giornata storta per mandare tutto all'aria

A Deika sta andando in scena la prima fase dello scontro tra l'Unione dei Villain e la foltissima armata creata da Ri-Destro e i suoi generali. Il gruppetto capitanato da Shigaraki non ha molto margine di manovra e deve affidarsi esclusivamente alle gesta solitarie dei suoi. Tuttavia l'armata non concede molta organizzazione e si lancia subito in grandi battaglie, la prima delle quali vede confrontarsi Himiko Toga e Curious. Conclusa la prima battaglia, è invece il turno di vedere, a fasi alterne, lo scontro con protagonisti Dabi e Geten e quello tra Skeptic e Twice. In particolare quest'ultimo costituisce uno degli elementi fondamentali del volume 24 di My Hero Academia, capovolgendo le carte in tavola. Riprendendosi dal suo storico trauma, Twice riesce a dare il massimo e a sfoderare tutte le potenzialità del proprio quirk che proietta il tankobon nella seconda parte della storia.

Stavolta qui è Shigaraki, insieme a Ri-Destro, a rubare la scena. Colpo dopo colpo, Tomura subisce e iniziano a riaffiorare i suoi ricordi d'infanzia, svelandoci la nascita del villain che ha promesso di distruggere la società degli hero.

Un volume a due facce

Per ogni protagonista che si rispetti è necessaria la presenza di un antagonista che possa tenere testa al primo. Finora però Shigaraki non era altro che un guscio vuoto, un bambino viziato che aveva il solo scopo di distruggere indiscriminatamente e senza un obiettivo, tra capricci e crisi isteriche. Deku al contrario cresceva, imparava a usare il proprio potere e maturava. L'abisso tra i due personaggi è cresciuto sempre di più nel tempo, finché non si è fatto insostenibile. L'arco narrativo in corso è stato infatti necessario per donare ancora più spessore al ruolo di Shigaraki e della sua banda, approfondendo retroscena e motivazioni in modo tale che, in vista dello scontro finale con la società degli eroi, tutto sarà carico di pathos. A questo proposito, ci sono ben due personaggi che iniziano e concludono una propria personale evoluzione: Twice e Toga. Il duo che era stato anche spettatore della lotta con l'Hassaikai torna ad essere al centro di diversi capitoli, evolvendosi dal punto di vista mentale e fisico. Horikoshi ci lancia nelle storie di entrambi, permettendoci di capire ancora di più cosa li ha resi villain e perché sono entrati nell'Unione.

Diverso è invece il discorso per altri tre personaggi del gruppo di baddies - Shigaraki, Spinner e Dabi - che in questo volume sono stati toccati solo parzialmente. Mentre il capo riceverà un palese approfondimento nel prossimo volume, che servirà probabilmente a eleggerlo a vero cattivo della storia, per le altre due spalle si è soltanto scalfita la superficie. Finora infatti Spinner e Dabi sono e rimangono i due personaggi meno approfonditi dell'Unione dei Villain, con il ragazzo fiammeggiante che rimane anche (grazie a questo) tra i più affascinanti e misteriosi di tutta l'opera, tutt'oggi aperto a moltissime teorie sulla propria identità.

Il gruppo di nuovi antagonisti invece ha detto ben poco, tolti Curious e Skeptic. È un peccato però che la prima sia stata già tolta di mezzo da Horikoshi, mentre l'altro ha mostrato un altro carattere particolare.

Una distruzione rapida

Horikoshi ha quindi continuato l'arco narrativo iniziato nel volume precedente, ma l'idea è che le cose si siano mosse fin troppo velocemente. Toga si è già sbarazzata di un'avversaria importante, Twice si è potenziato ma gli altri, tra protagonisti e antagonisti dell'arco, non hanno ricevuto grossi approfondimenti. Aggiungendo questi elementi al fatto che Shigaraki è già faccia a faccia col cattivo principale e che Gigantomachia è arrivato a distruggere tutto aiutando inconsapevolmente l'Unione, l'arco sembra già sul procinto di finire. Un peccato, perché ancora una volta Horikoshi perde l'occasione di dilungarsi e donare più spessore ad alcuni personaggi che necessiterebbero di questo approfondimento.

Un piccolo appunto va fatto anche sui power up. Se quello di Twice è ben architettato e si sposa bene con quello che è il passato e la psiche del personaggio, inseriti a poca distanza l'uno dall'altro quello di Toga e quello di Shigaraki sembrano più forzati e introdotti per permettere ai due di abbattere i nemici più forti e numerosi che avevano di fronte.

My Hero Academia (Manga) La storia presentata da Kohei Horikoshi in My Hero Academia 24 racconta il climax dell’arco narrativo sui villain. Tomura Shigaraki è protagonista ma lascia ampio spazio anche ai suoi scagnozzi, in particolare Toga e Twice che mostrano buone evoluzioni. Tutto da rimandare invece per quanto riguarda Spinner, Dabi e l’armata di liberazione, che tolto qualche spunto andranno necessariamente raccontati al meglio nel prossimo volume. Pur essendo di passaggio tra l’inizio e fine dell’arco, il tankobon si sofferma su aspetti fondamentali ma non senza pecche, tra cui la velocità d’esecuzione e qualche perplessità sull’inserimento dei power up.