Spy X Family: perché è uno shonen atipico che dovreste guardare

La nuova spy story di Tetsuya Endo è un'originale shonen che punta tutto sulle divertenti dinamiche "familiari" dei Forger.

Spy X Family: perché è uno shonen atipico che dovreste guardare
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Spy X Family, l'opera edita da Shueisha (in Italia per Planet Manga) ha da poco visto il debutto del suo adattamento animato (correte a leggere le nostre impressioni sulla prima strabiliante puntata di Spy x Family su Crunchyroll) a opera di Wit Studios e CloverWorks, ottenendo un ottimo riscontro di pubblico e confermando il grande successo ottenuto dal manga che raggiunto numero importantissimi (ad ora sono ben 15 milioni di copie quelle vendute dal manga di Shonen Jump+).

I grandi risultati ottenuti sono, senz'altro, da rimandare all'originalità dell'opera, al trattamento singolare della spy story con protagonista l'inarrestabile Twilight, all'atipico focus comedy e slice of life di Spy x Family.

Dietro le quinte di una spy story

Spy x Family si configura, fin dalle prime battute, come uno shonen decisamente atipico, divergente già a partire dalla scelta di seguire le vicende di protagonisti adulti, con l'eccezione di una giovanissima Anya che rimane, comunque, un personaggio più da kodomo puro che da manga adolescenziale.

La spia Twilight, il sicario Yor e la esper Anya formano un trio piuttosto singolare per il target di appartenenza, sia per ragioni "anagrafiche", sia per le dinamiche "familiari" abbastanza originali per uno shonen, un lato prettamente slice of life che è spesso appannaggio degli shojo, molto meno esplorato in opere provenienti dalla rivista di Shonen Jump (madre degli shonen manga più importanti di sempre). Spy x Family punta solo parzialmente sull'avventura e l'azione tipiche degli shonen, sovvertendo persino la semantica delle dinamiche interne delle storie di spionaggio, qui riscritte in favore di un umorismo estremamente efficace. Intrighi e misteri si dispensano a favore della produzione continua di equivoci e malintesi che alimentano l'anima profondamente comedy della serie di Tetsuya Endo. In questo modo missioni segrete, fughe, sparatorie e furti di dati ed informazioni finiscono per costituite il pretesto narrativo, il motore per mettere in marcia una serie di eventi esilaranti, un domino di siparietti comici che spesso vedono come protagonista Anya, vero fulcro comico della serie, sempre al centro di spassosi fraintendimenti e "prove" da superare.

Gli intrighi internazionali che vedono Twilight, spia modello, maestro del camuffamento, coinvolto in un'ostica missione che prevede la formazione di una famiglia fittizia come copertura perfetta per incontrare il suo obiettivo, diventano ben presto lo sfondo per le vicende interne di questa curiosa "spy family" follemente assortita.

Sembra di assistere al dietro le quinte di una spy story, a ciò che nel canone delle storie di spionaggio non viene raccontato, alla messa in scena della copertura funzionale all'"Operazione Strix", ai compiti di preparazione della missione principale, incarichi che vengono, però, giocosamente investiti delle caratteristiche costitutive del genere originario. Ogni tentativo di Twilight di "educare" Anya e Yor all'operazione si configura come una vera e propria missione, tra rischi poco calcolabili, momenti di tensione (legati all'estrema importanza di fondo della buona riuscita dell' Operation Strix, fondamentale per evitare un pericoloso conflitto tra le nazioni di Westalis e Ostanka), corse contro il tempo e finzioni ricorrenti.

Endo è astuto nel giocare con i topoi della spy story, e il lato parodistico viene alternato abilmente ad un'ottima replica delle convenzioni del genere; il mangaka è impeccabile sia nella mera scimmiottatura, sia nella "seria" riproposta delle caratteristiche fondative delle storie di spionaggio. Una sorta di riflessione sul genere che si sviluppa a 360 gradi, includendo persino frammenti di spy story dura e pura e stereotipata con l'apparizione saltuaria della serie televisiva seguita dalla piccola Anya, "Spy Wars", un dettaglio effimero che conferma il sottinteso intento critico-citazionista dell'opera.

Spy x Family tra comedy e Slice of Life

All'interno della cornice da spy story, dunque, si delinea una commedia che fonda gran parte delle sue gag sul grande equivoco delle identità segrete dei protagonisti, sulle loro capacità tenute nascoste per non rischiare di mandare all'aria la propria copertura e i propri interessi. Yor si guarda bene dal mettere a repentaglio la segretezza della propria letale identità di "Thorn Princess", provvedendo a mantenete integro il proprio rapporto con il falso marito pur di evitare i pettegolezzi e le critiche delle colleghe di lavoro e accontentare l'amato fratello.

Anya, dal canto suo, decide di non svelare il proprio potere sovrannaturale con la più umana e toccante intenzione di non essere abbandonata. Far parte della famiglia Forger è un vantaggio per tutti (un bisogno per la piccola esper), mantenere gli altri membri all'oscuro dei propri alter ego è una prerogativa comune. Una situazione spinosa che provoca risate e tensione, una bomba a orologeria pronta ad esplodere ad ogni passo falso, che si complica ulteriormente con l'entrata in scena di altri personaggi carismatici. Un'apprensione crescente per le sorti dell'operazione e dei protagonisti, che produce situazioni paradassli e divertenti, in una recita perpetua che vede i personaggi fingere su più livelli, sostenere ruoli diversi tra inganni e menzogne "familiari" e individuali.

Il tutto lascia spazio a un denso sottotesto Slice of Life inedito per una serie del genere. Passeggiate per la città, prove d'abito, studio matto e disperatissimo diventano occasione per Twilight, Yor e Anya di conoscersi e di unirsi. Un lato "quotidiano" inusuale, dunque, incentrato sulle interazioni sempre più "vere" e spontanee dei Forger, sul contesto domestico, sulla genuinità dei gesti, dei sentimenti e dell'affetto crescenti di un trio unito forzatamente che comincia presto a sentirsi famiglia.