Suzume incontra J-POP: il romanzo di Makoto Shinkai arricchisce l'anime

Suzume di Makoto Shinkai è il nuovo romanzo edito da J-POP: una versione ancora più accurata del racconto fantasy che sta riempiendo le sale italiane.

Suzume incontra J-POP: il romanzo di Makoto Shinkai arricchisce l'anime
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Il 18 aprile 2023, sotto l'egida J-POP di Edizioni BD, viene pubblicato in Italia Suzume di Makoto Shinkai, romanzo fantasy tradotto da Davide Campari. Il lungo e toccante testo è tratto dall'omonimo film dell'autore e regista, prodotto dallo studio CoMix Wave Films, distribuito nelle sale da Crunchyroll e Sony Pictures a partire dal 27 aprile e già premiato su Rotten Tomatoes (recuperate qui la nostra recensione di Suzume).

Si tratta della storia della diciassettenne Suzume, una studentessa che vive nel sud del Giappone e che si ritrova a compiere un'importante missione insieme a Sota. Entrambi infatti, incontratisi per caso, avranno il compito di chiudere delle Porte magiche per evitare eventi catastrofici, il cui segreto va oltre ogni immaginazione della giovane protagonista. Questo è un racconto fantasy, che sa essere leggero e drammatico allo stesso tempo, e che conserva un forte legame con un'ostica realtà che investe il Giappone, quella dei terremoti. Insomma, Shinkai ancora una volta riesce a regalare al suo pubblico un emozionante viaggio fisico, spirituale e metaforico, in cui la natura e il sovrannaturale si intrecciano continuamente.

Un racconto tangibile

Sarebbe scontato dire che il racconto nel libro di Shinkai prenda più ampio respiro rispetto all'adattamento cinematografico. Il romanzo, infatti, conta più di 280 pagine, in cui si sviluppano 7 macro- capitoli, quasi tutti scanditi dal passare dei giorni.

Ciascuna sezione è poi divisa in altri piccoli capitoli, ognuna intitolata con una frase che compare nuovamente durante la lettura. Questa scansione rende la lettura del testo estremamente piacevole e scorrevole. A differenza di come invece è percepito il film, il romanzo assume esclusivamente il punto di vista della giovane Suzume, la protagonista. Pensieri e azioni sono studiati e messi per iscritto minuziosamente, in modo estremamente dettagliato, accompagnando il lettore passo passo all'interno della sua mente. Nonostante il forte protagonismo della studentessa, nel film prevale un punto di vista esterno alla storia, come un osservatore super partes legato a Suzume. Qui, invece, ella non solo parla e pensa in prima persona, ma spesso conosce anche ciò che è esterno a lei stessa: i sogni di Sota, i dialoghi di sua zia e del suo amico, preoccupati per lei ormai lontana da casa. Suzume diventa così una voce narrante interna ma onnisciente.

Il pregio della scrittura di Shinkai è quella di donare al lettore così tanti dettagli, specie nelle sequenze descrittive, da mettere in moto l'immaginazione in una maniera incredibile. Le immagini che vengono fuori sono esattamente come quelle del film, anzi più ricche. Spesso capita che un racconto scritto dia più spazio alla libera fantasia, o sia povero di indicazioni precise, mentre in tal caso è quasi impossibile immaginare qualcosa di diverso da ciò che l'anime propone. Sembra quasi un'ovvietà vista la medesima paternità delle due opere, ma in realtà non è affatto scontato. Quando, ad esempio, Suzume cammina per le strade della città di Kobe alla ricerca del misterioso Cancelliere, il lettore potrebbe qui immaginarla vestita in qualunque modo, specie se non ha ancora preso visione del lungometraggio. Invece, grazie alle descrizioni minuziose, l'autore finisce con il leggere il testo come fosse quasi una vera e propria sceneggiatura, completa di tutto ciò che l'occhio non può vedere.

Nel cuore di Suzume e Sota

All'interno del romanzo J-POP si assiste alla progressiva nascita e all'evoluzione del rapporto tra Suzume e Sota. Il loro legame, nato un po' per caso e un po' per tenera innocenza di lei, qui segue un percorso ancor più graduale, sempre grazie alla capacità di Shinkai di trasmetterlo attraverso pensieri e piccoli gesti, persino nella loro impercettibilità. Ogni tocco, così come ogni respiro, è degno di attenzione così come un eroico gesto per fermare ciò che le misteriose Porte nascondono, piccolezze che a volte nel film tendono a perdersi o ad attirare meno la curiosità di chi guarda.

L'ampio numero di pagine permette di focalizzarsi meglio anche sui fugaci rapporti che Suzume stringe con i personaggi incontrati durante il tragitto e che, ognuno a proprio modo, arricchiscono il percorso della protagonista. In fondo, l'opera parla di un viaggio fisico e interiore, oltre che di un mondo fantastico che invade la realtà che l'essere umano conosce. Anche quello di Sota è un viaggio reale e metaforico, e i due nuovi compagni lo affrontano insieme, con una sintonia che si può toccare ancor più con mano all'interno delle pagine di Suzuma.

Il romanzo di J-POP, in definitiva, appare una versione ancor più ricca e travolgente del film che in questi giorni sta riempiendo le sale italiane. Anche se i colori e la musica vengono meno, il racconto di Shinkai riesce ad emergere con tutte le sue forze e a scaldare il cuore del lettore.