The Rising of the Shield Hero: come se la cava il doppiaggio italiano?

Tra le prime serie doppiate da Crunchyroll c'è anche l'isekai The Rising of the Shield Hero: scopriamo come se la cava il doppiaggio italiano

The Rising of the Shield Hero: come se la cava il doppiaggio italiano?
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Dobbiamo essere sinceri: non ci saremmo mai aspettati di vedere il doppiaggio italiano su Crunchyroll, anche se dopo l'acquisizione da parte di Sony si respirava aria di cambiamenti. Per questo motivo siamo rimasti parecchio sorpresi quando, durante il COMICON 2022, Crunchyroll ha annunciato l'arrivo di tre titoli di punta della piattaforma doppiati in italiano: Ranking of Kings, My Dress-Up Darling e The Rising of the Shield Hero. In un primo momento, il debutto degli anime era previsto già per questa primavera, ma, probabilmente a causa di tempi troppo ristretti, Crunchyroll ha posticipato l'uscita a quest'estate, aggiungendo tra le serie da doppiare anche Jujutsu Kaisen.

Un primo assaggio del lavoro svolto dalla piattaforma on demand arancione lo abbiamo già avuto lo scorso giugno nei cinema con il film Jujutsu Kaisen 0 (ecco le nostre impressioni sul doppiaggio di Jujutsu Kaisen 0). A luglio hanno debuttato i primi anime doppiati in streaming, tra cui Ranking of Kings (recuperate qui le nostre considerazioni sul doppiaggio italiano di Ranking of Kings). Il 25 luglio, invece, è stato il turno di The Rising of the Shield Hero: dopo aver visto i primi episodi per farci un'idea sui doppiatori scelti per i protagonisti, siamo pronti a dirvi la nostra sull'adattamento italiano di uno degli isekai più acclamati degli ultimi anni.

Scudo, Spada e Ali

Eivor di Assassin's Creed: Valhalla, V di Cyberpunk 2077, Bakugo di My Hero Academia, e Naofumi Iwatani hanno ben poco in comune, ma condividono lo stesso doppiatore italiano: Federico Viola.

Inizialmente eravamo scettici sulla scelta della voce, perché ci sembrava troppo fuori luogo, ma ci siamo dovuti ricredere: Federico Viola si è dimostrato adatto ad impersonare un giovane studente universitario che si ritrova a vivere un'avventura in un mondo fantasy. Il doppiatore è riuscito a dar vita alle emozioni del personaggio attraverso la propria voce a seconda dello stupore, della gioia, o della collera. Proprio in questo caso specifico, il doppiatore ci ha sorpresi di più. Naofumi Iwatani è un personaggio complesso: ci viene presentato come un ragazzo ordinario e tranquillo, che viene evocato in un mondo fantasy, dove spera di poter dare finalmente una svolta alla propria vita, ma dopo essere stato ingiustamente accusato di aver abusato di Myne diventa cinico, diffidente, e perfido. Federico Viola è riuscito a trasmettere il cambiamento da antieroe di Naofumi Iwatani in maniera graduale e senza renderlo troppo caricaturale, con una voce ruvida, apatica, e carica di tristezza e collera repressa pronta ad esplodere, ma che nasconde comunque un accenno di affetto e fiducia nel prossimo che sembrano essere ormai perduti.

Al fianco dell'Eroe dello Scudo troviamo Francesca Bielli, tra i cui personaggi doppiati ricordiamo Iris di Pokémon Nero & Bianco, Abby del videogioco The Last of Us - Parte 2, e Jun Kazama del recente Tekken: Bloodline di Netflix (qui potete leggere la nostra recensione di Tekken: Bloodline).

In The Rising of the Shield Hero, Francesca Bielli presta la voce a Raphtalia, la compagna di battaglie di Naofumi: anche in questo caso la doppiatrice si è ben adattata alle esigenze imposte dal personaggio. Raphtalia è una semi-umana, e in quanto tale ha una crescita fisica molto rapida: in poche settimane passa dall'essere una bambina ad essere un'adolescente.

Francesca Bielli è riuscita a cambiare la propria voce ad ogni fase evolutiva di Raphtalia: toni quasi irriconoscibili, tanto che pensavamo che a doppiare fosse una vera bambina, per i momenti in cui Raphtalia è bambina incerta e spaventata da tutto quello che le sta accadendo; tonalità che trasmettono sicurezza per quando la semi-umana è una ragazza matura e determinata che non teme niente e nessuno, forgiata dalle esperienze che ha vissuto al fianco dell'Eroe dello Scudo.

Ultima compagna di avventura dell'Eroe dello Scudo è la filolial (una creatura simile ai chocobo di Final Fantasy) Filo, in grado di assumere le sembianze di un volatile abbastanza grande da trainare un carro o di un'angelica bambina.

A doppiare Filo c'è Sabrina Bonfitto, nota soprattutto per ruoli giovani o con aspetto giovanile come Ibis in Pokémon Sole e Luna, Zeno in Dragon Ball Super, e Eri in My Hero Academia. La scelta di Sabrina Bonfitto è più che azzeccata perché riesce a esternare il carattere gioioso, giocherellone e spensierato di Filo, tanto nei momenti più tranquilli, quanto in quelli più movimentati. Inoltre, la doppiatrice non si è limitata solo a prestare la propria voce alla filolial nei dialoghi, ma anche nei versi che la creatura emette in quei pochi momenti in cui appare con le sembianze di un volatile snello e non ancora in grado di parlare. Questa piccola minuzia, anche se all'apparenza insignificante, rende la visione della versione italiana di The Rising of the Shield Hero ancora più gradevole e divertente.

Tutti gli altri

Il cast di The Rising of the Shield Hero è formato anche da numerosi personaggi secondari, alcuni più rilevanti di altri, ma è in questo caso che si notano delle incertezze sulla qualità del doppiaggio. Iniziamo con il parlare dei restanti tre Eroi delle Armi Sacre: Motoyasu Kitamura, Ren Amaki e Itsuki Kawasumi.

I tre sono doppiati rispettivamente da Alessandro Germano, che già abbiamo potuto ascoltare in Wakana Gojo di My Dress-Up Darling e in Kage l'Ombra di Ranking of Kings; Dario Sansalone, che ha prestato la voce a Yuji Itadori, protagonista di Jujutsu Kaisen (ecco cosa ne pensiamo del doppiaggio italiano di Jujutsu Kaisen su Crunchyroll); infine, Simone Lupinacci, doppiatore di Deku di My Hero Academia. Benché le voci italiane si accostino molto a quelle originali dei personaggi, ci sono sembrate mono espressive, fredde, nonostante i tre eroi dovrebbero trasmettere antipatia e saccenza quel poco che basta da provare irritazione solo a vederli o sentirli parlare. Siamo riusciti ad accettare senza troppe difficoltà il lavoro svolto da Dario Sansalone con Ren Amaki (l'Eroe della Spada), che è un ragazzo taciturno e solitario, ma gli altri avrebbero dovuto dare una prova migliore mostrando di più le emozioni dei ruoli che "interpretano". Questo si riflette negativamente su personaggi che all'inizio sono secondari, ma nelle fasi avanzate ricoprono ruoli decisamente più importanti.

Diversamente, una piacevole sorpresa è stata Jolanda Granato (Sheska nei due adattamenti di Fullmetal Alchemist e Retsuko in Aggretsuko), che in The Rising of the Shield Hero è Myne/Malty.

La doppiatrice è riuscita a rendere il personaggio piacevole nei primi minuti con una voce accondiscendente e melliflua; ma quando mostra la sua vera natura, Jolanda Granato ha tirato fuori l'antipatia e la superbia tipiche di Myne/Malty. Infine, vogliamo annoverare tra i doppiatori anche Marco Balzarotti e Riccardo Peroni, (Batman e Joker nella serie animata dell'uomo pipistrello e nella saga videoludica di Arkham), che in The Rising of the Shield Hero doppiano, rispettivamente, il nerboruto fabbro che aiuta in diversi momenti Naofumi, e il mercante nero a cui l'Eroe dello Scudo si rivolge per trovare un compagno di battaglia: due voci più che azzeccate per i rispettivi personaggi. Mancano all'appello tre personaggi chiave (preferiamo non svelare troppo per non rovinare la sorpresa a chi non avesse ancora visto la serie) di cui siamo curiosi di scoprire gli interpreti nostrani.

Stessa avventura, ma lingua diversa

Dopo aver parlato del doppiaggio e della qualità delle voci, vorremmo spendere qualche parola anche sull'adattamento italiano The Rising of the Shield Hero, soffermandoci innanzitutto sulla pronuncia dei nomi giapponesi.

Vista la natura fantasy della produzione, i termini giapponesi sono ridotti unicamente ai nomi dei Quattro Eroi Sacri, la cui pronuncia si accosta all'originale. L'unica eccezione è proprio Naofumi Iwatani, che ha un'accentazione che in un primo momento potrebbe non risultare molto piacevole da sentire in italiano. Questo perché la pronuncia del nome è Nàofumi Ìwatani: decisamente diversa da quella che ci saremmo aspettati, ma a cui ci siamo abituati in poco tempo. Per quanto riguarda gli altri eroi non abbiamo riscontrato marcati cambiamenti fonetici poco gradevoli: ad esempio Rèn Amàki e Motoyàsu Kitamùra. L'unico che cambia leggermente è Itsuki Kawasumi, il cui nome viene pronunciato con un accento sulla prima I del nome e sulla seconda A del cognome: per tanto è Ìtsuki Kawàsumi. Inoltre, se in giapponese Itsuki viene pronunciato con una U quasi del tutto assente, divenendo così Itski (seguendo una regola simile alla pronuncia di Sasuke/Saske di Naruto), in italiano, invece, vengono scandite tutte le lettere.

Siccome l'ambientazione di The Rising of the Shield Hero è quella tipica dei fantasy occidentali, i nomi di fantasia dei luoghi e dei vari personaggi che popolano il mondo mantengono una pronuncia prettamente occidentale: come Myne che viene letto similmente alla parola anglofona Mine (Mio in italiano).

A tal proposito, gli inglesismi non sono stati tradotti, mantenendo così inalterata la natura della produzione: ad esempio i nomi dei mostri, i termini tipici dei GDR, o alcune tecniche di combattimento come Shield Prison o Lightning Spear. Abbiamo inoltre apprezzato la scelta di Pino Pirovano (il direttore del doppiaggio) di "adattare" anche i versi dei vari interpreti (gemiti di dolore o di sforzo), così da rendere la visione in italiano più immersiva.

A fronte di quanto detto, si intuisce che in fase di adattamento Crunchyroll abbia cercato di essere il più fedele possibile alla fonte originale, sia per la pronuncia dei nomi, sia per lasciare invariati i termini in inglese.

Benché abbiamo apprezzato l'adattamento italiano di The Rising of the Shield Hero, non condividiamo alcune scelte che lo hanno reso troppo edulcorato. Un esempio di ciò lo si nota sin dai minuti iniziali: quando Naofumi sfoglia il libro sulla leggenda delle Quattro Armi Sacre, si sofferma sul disegno di una principessa (versione stilizzata di Myne/Malty), dicendo, nella versione originale, Bicchi. Questa è una traslitterazione giapponese dell'espressione dispregiativa inglese b*tch, con cui si identificata generalmente una persona poco piacevole. Mentre i sottotitoli italiani di Crunchyroll usavano la traduzione letterale del termine, nel doppiaggio italiano, purtroppo, la parola è stata censurata e sostituita con Antipatica: una versione decisamente meno scurrile ed offensiva.

Purtroppo, non è un caso isolato, perché ogni volta che dovrebbero essere presenti delle imprecazioni, queste vengono sostituite con parole meno offensive o censurate con versi di collera. Ciò ci fa temere per quei momenti in cui è il racconto stesso ad esigere l'uso di termini scurrili.

Se da un lato possiamo comprendere la scelta di non voler offendere nessuno in alcun modo con volgarità, dall'altro è un adattamento alquanto infelice, perché un linguaggio decisamente più colorito avrebbe potuto dare risalto ad un anime cupo, non adatto a tutti.