Speciale The sociology behind Cosplay

Come a San Diego, eccoci pronti ad immergerci nel mondo del cosplay!

Speciale The sociology behind Cosplay
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Ogni persona che nell’arco della sua vita si è trovata a transitare, volente o meno, nei pressi di una qualsiasi fiera fumettistica non può non aver ammirato i curiosi costumi che i più appassionati e smaliziati usano indossare in tali occasioni.
Inutile indugiare. L’argomento di cui vogliamo discutere insieme ai lettori di Everyeye è proprio il cosplay.
In maniera similare a quanto è avvenuto al, da poco trascorso, Comic-Con di San Diego il nostro fine è quello di intavolare un dibattito di opinioni sul cosplay, sui cosplayer e su tutto ciò che intorno ad essi gravita.
Innanzitutto un pochino di storia.
Come molti ben sapranno il termine cosplay deriva dalla fusione di “costume” e “play” : letteralmente si potrebbe interpretare come recitare/interpretare un costume. In effetti la quintessenza del cosplay, fenomeno originato in Giappone, è proprio quella di interpretare e quindi mettere in scena i modi di fare del personaggio di cui si ci traveste.
Differentemente dalle maschere occidentali il cosplay mira all’interpretazione di personaggi di anime e manga, il vero e proprio substrato popolare giapponese; terra in cui, ricordiamo, la diffusione del fumetto è permeata a 360 gradi ricoprendo ambo i sessi, tutte le età e le classi sociali (leggere un fumetto in Giappone non è un fenomeno di nicchia, ma una vera e propria attività quotidiana).
Con la diffusione del fumetto giapponese in occidente e la conseguente proliferazione di fiere anche il fenomeno del cosplay ha iniziato a pervadere i cuori degli appassionati.
Altra importantissima caratteristica del fenomeno è quella del “fai da te”.
In effetti, essendo costumi molto particolari e spesso pregni di dettagli, essi non possono essere acquistati in un semplice negozio e quindi debbono essere creati partendo da zero dagli appassionati di turno.
Nasce così una sorta di competizione per chi è in grado di rendere il più verosimile e somigliante la propria creazione al modello ideale generato dal manga.
Tali competizioni spesso sono messe in scena alle varie fiere, acquisendo tratti sempre differenti; spesso infatti, oltre che al costume in se, viene ad essere giudicata anche la performance del cosplayer il quale interpreterà in prima persona uno scatch particolarmente rappresentativo del proprio personaggio o, talvolta, anche una scenetta inedita creata ad hoc.

Vediamo adesso come il fenomeno cosplay ha modificato i rapporti interpersonali, e incentivato la diffusione di gruppi di aggregazione sociale, dediti a singoli manga o addirittura singoli personaggi.
Sempre più spesso infatti alcuni personaggi che, oltre al grande successo riscosso per la loro storia narrata dalle vignette, ben si prestano intrinsecamente al cosplay.
Nascono così veri e propri miti viventi, fonti di grande ispirazione per il loro carisma ed i messaggi che spesso vogliono trasmettere. Si veda Goku (DragonBall), Rufy (One Piece), Naruto, Ichigo (Bleach) e molti altri.
Tali personaggi e soprattutto i manga da cui sono tratti, sorretti da trame sempre avvincenti e scoppiettanti, sono i principali fulcri di aggregazione dei fan. Intorno a loro infatti cresco fan-page, blog, gruppi di ritrovo e discussione, forum dedicati ed oggettistica di ogni genere.
Questi, oltre ad incentivare un merchandising di miliardi di euro in tutto il mondo, offrono l’occasione per confrontarsi e conoscersi. In particolar modo i gruppi sociali finalizzati alla costruzione ed allo sviluppo di nuovi costumi rappresentano una delle ultime frontiere dell’intrattenimento. Fenomeno questo in continua ascesa.

L’aspetto romantico del cosplay “originale” risiede senza dubbio nell’affannosa ricerca di materiali e nello studio meticoloso che viene riservato alla creazione del costume di turno.
Gli appassionati infatti sono soliti "reinventare" un nuovo costume in onore di ogni nuova fiera; e sempre più spesso, una volta scelto il personaggio da interpretare, inizia, nei mesi antecedenti l’evento, una ossessiva e spasmodica, ma sempre affascinante, ricerca dell’oggetto giusto da trasformare nella spada o nello scettro di turno, o in una delle migliaia di parti di cui i costumi più complessi sono composti.
Inutile dirlo, il vero spirito del cosplay risiede nel vedere crescere e maturare il proprio costume nel tempo, con fatica e sudore, semmai in compagnia di amici appassionati; creando con essi un gruppo affiatato con il quale poter prendere parte alla prossima manifestazione.
Proprio per questo, spesso, le parate più belle si hanno quando gruppi di più persone interpretano personaggi dello stesso manga riuscendo quindi a ricreare anche quell’atmosfera che tanto emoziona i lettori, conferendo così al cosplay un nuovo livello di intrattenimento.
Con l’andare del tempo il fenomeno cosplay si è allargato, esteso, ingrandito andando a ricoprire anche generi come i videogames ed i comics rendendo maggiormente ampio il già grande bacino d'appassionati del genere.

Cosplay Ecco giunta al termine questa breve disamina del fenomeno cosplay. Ovviamente, essendo il cosplay un'arte molto particolare, non tutti sentono il bisogno e la necessità di calarsi nei panni del proprio personaggio preferito e quindi tale attività non è da tutti. Spesso addirittura molti non la apprezzano definendo i cosplay il "morbo" delle fiere in quanto i costumi ingombranti e la forte appariscenza possono non piacere. Nonostante ciò il cosplay è comunque il colore in più sulla tavolozza di una fiera ed in quanto tale non può di certo mancare. Questo è solo il primo appuntamento di tanti nell'universo cosplay, in cui sviscereremo l'attività nei suoi vari aspetti sociali (e, per certi versi, economici). Per intanto, vorremmo conoscere i vostri pareri sull'argomento cosplay in generale, anche per capire meglio cosa vi interessa di più scoprire. A presto con speciali e interviste esclusive!