Weekly Shonen Jump e il Coronavirus: quali conseguenze per la rivista?

Weekly Shonen Jump deve affrontare il Coronavirus dopo la positività di un dipendente. Quali sono i mezzi per affrontare l'epidemia?

Weekly Shonen Jump e il Coronavirus: quali conseguenze per la rivista?
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Il Coronavirus ha fatto arrendere anche il Giappone. Dopo alcune settimane in cui il paese nipponico ha fatto di tutto per non modificare troppo la vita dei cittadini tenendosi stretti anche la possibilità di effettuare le Olimpiadi durante l'estate, Shinzo Abe ha dovuto promulgare misure che permettono alle prefetture più importanti di ricorrere a mezzi eccezionali. Nonostante i tentativi di contenimento il Coronavirus è infatti diventato sempre più forte, colpendo anche le case editrici di manga. La prima è stata la Shogakukan, costretta a chiudere gli uffici dopo la positività di un dipendente; a seguire proprio ieri c'è stata la Shueisha, casa editrice che pubblica l'importante rivista di manga Weekly Shonen Jump.

A causa di quest'ultimo evento, l'account ufficiale Twitter del magazine ha predisposto una variazione nel calendario delle uscite, facendo slittare il numero della prossima settimana a quella successiva. Un evento davvero eccezionale e che ricorda quello avvenuto nel 2011 in seguito al terremoto del Tohoku, quando un numero fu addirittura cancellato senza poi essere recuperato. Come farà Weekly Shonen Jump ad affrontare questa epidemia?

Il lavoro dei mangaka

Per poter pubblicare un capitolo su rivista, un mangaka deve occuparsi di diverse fasi: dapprima deve preparare uno storyboard, chiamato anche name, e poi discuterne nel suo studio con l'editor incaricato. Solo dopo aver apportato le modifiche necessarie potrà lavorare sulle tavole definitive e per cui è necessario l'aiuto degli assistenti. Questi, in un numero che varia da 2 a 6 a seconda delle esigenze del mangaka, spesso passano tre o più giorni a settimana a dormire nello studio del mangaka a lavorare alacremente a inchiostri, retini, sfondi e quant'altro.

Tutti questi processi fino a qualche anno fa erano completamente fattibili solo su carta e così è rimasto anche per molti mangaka veterani. Sono infatti ancora in pochi a utilizzare un metodo di lavoro completamente digitale a causa dell'abitudine e del fascino del cartaceo. Come hanno scoperto però coloro che hanno effettuato questo passaggio come Hiro Mashima di Fairy Tail, il disegno in digitale permette di ridurre i tempi di lavoro ma anche di collaborare con gli assistenti da remoto, senza obbligarli a trasferirsi per metà settimana nello studio del mangaka.

Tra i mangaka più giovani di Weekly Shonen Jump sono in tanti a lavorare col solo cartaceo, con Eiichiro Oda di ONE PIECE bandiera di questo metodo, mentre sul fronte opposto troviamo The Promised Neverland con la disegnatrice Demizu Posuka che non ha mai fatto mistero di utilizzare il disegno in digitale.

Weekly Shonen Jump e l'arrivo del Coronavirus

La transizione di Weekly Shonen Jump verso il digitale è stata molto lenta rispetto ad altre case editrici come Kodansha, ma sta avvenendo. Tuttavia, per volere dell'attuale caporedattore Hiroyuki Nakano, la rivista cartacea sarà sempre al centro del progetto. Ma come potrebbero cambiare le cose col Coronavirus?

Con lo spostamento dell'uscita numero 21 di Weekly Shonen Jump si crea infatti un precedente che potrebbe segnare la supremazia del digitale nei confronti del corrispettivo cartaceo in queste situazioni. Mentre molti compiti dei dipendenti dell'azienda possono essere effettuati da casa come l'editing, l'impaginazione e quant'altro, ciò non può valere lo stesso per la stampa e la distribuzione in Giappone delle centinaia di migliaia di copie che vengono preparate ogni settimana.Il digitale sarebbe quindi in grado di risolvere questi problemi e non bloccare i lavori di una rivista che, con ONE PIECE, My Hero Academia, Black Clover, Demon Slayer: Kimetsu no Yaiba e altri titoli di spessore, è la più attesa al mondo. Se malauguratamente l'epidemia in Giappone dovesse raggiungere numeri elevati, sarà necessaria una chiusura non solo delle aziende ma anche dei rivenditori, bloccando definitivamente ogni possibilità di vendita di un numero di Weekly Shonen Jump.

Le possibilità digitali di Shueisha

La casa editrice Shueisha, in parallelo alle edizioni elettroniche delle riviste cartacee, ha anche magazine di natura completamente digitale. Shonen Jump+ e Tonari no Young Jump sono due gruppi rispettivamente relativi a Weekly Shonen Jump e Weekly Young Jump. Sulla prima ci sono serie come Spy x Family e Jigokuraku - Hell's Paradise; sulla seconda è in corso il famosissimo One-Punch Man.

Pertanto Shueisha ha già i mezzi per trasferire il suo catalogo in esclusiva digitale per le settimane in cui ciò si rivelerà necessario. Tanto più se l'epidemia di Coronavirus dovesse raggiungere un'elevata diffusione, sarebbe fondamentale proseguire con la pubblicazione settimanale anche se solo in digitale. Questo formato avrebbe inoltre il vantaggio di non permettere la diffusione in rete di anticipazioni sui vari manga e le loro versioni piratate, concentrando la maggior parte dell'utenza sulle proprie piattaforme.

È possibile che però il caporedattore Nakano, forte della sua volontà di lasciare al centro del progetto la rivista cartacea di Weekly Shonen Jump, decida una sospensione della rivista per diverse settimane, lasciando a bocca asciutta i fan che attendono con ansia i proseguimenti delle loro storie preferite. Un altro ostacolo che potrebbe essere incontrato è quello di una resistenza dei mangaka a trasferire completamente il lavoro in digitale e ciò non permetterebbe agli assistenti di aiutarlo con il lavoro da remoto né di ottenere le tavole senza contatti fisici con l'editor.

Seppur raramente, capita infatti che autori scelgano di non essere minimamente presi in considerazione per le uscite digitali. È il caso di George Morikawa, mangaka di Hajime no Ippo, che ha vietato l'uscita del suo manga in qualunque versione digitale. Gli autori dovranno quindi capire che il digitale può aprire nuove frontiere, permettendo la prosecuzione delle loro storie.

Weekly Shonen Jump Così come accaduto in Italia, il Coronavirus ha obbligato diverse modifiche nelle metodologie di lavoro. Spingere verso lo smart working è fondamentale in casi del genere e chissà che anche l’industria giapponese dei manga non spinga fortemente sull'acceleratore in questa direzione. Tuttavia Weekly Shonen Jump, per le idee del suo caporedattore, potrebbe essere l’ultima a lasciare indietro questo concetto in caso di una vera e propria esplosione del Coronavirus in Giappone. Tra tre settimane sapremo effettivamente quali saranno le condizioni della redazione e se sarà necessario un temporaneo ponte elettronico per le uscite.