Gli anime sono indirizzati solo ai più giovani? Superati i 30 anni diverrebbero noiosi

Gli anime sono indirizzati solo ai più giovani? Superati i 30 anni diverrebbero noiosi
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La popolarità dell'industria anime giapponese ha toccato vette mai raggiunte in precedenza. Grazie a opere sempre più belle e intense, il medium è entrato nella quotidianità dei ragazzi, non solo nipponici, ma di tutto il mondo. Ma gli anime sono destinati solo ai ragazzini?

Sebbene destinati a un pubblico di più giovani, gli anime sono godibili anche da persone più mature. Sono infatti diverse le opere in grado di trasmettere forti emozioni, e che come ogni pellicola cinematografica possono intrattenere anche i più grandi. Tuttavia, in Giappone si è aperta una diatriba secondo cui gli anime diventano noiosi superati i 30 anni.

Secondo le testimonianze di alcuni fan, arrivati a circa 30 anni gli anime, internet e i videogiochi cominciano a stufare. Addirittura, l'interesse verso questo tipo d'intrattenimento diverebbe pari a zero anche in soggetti che non avrebbero mai pensato di rinunciarvi. Per altri, essere patito di anime arrivati ai 30 anni è motivo quasi di vergogna. Se da ragazzi è comune dibattere sulle proprie produzioni preferite, arrivati in età adulta parlare con altri di anime diventa quasi bizzarro.

Le testimonianze riportare sono ovviamente discutibili, in quanto le passioni e gli hobby non hanno età. Guardare una serie animata non è troppo diverso da guardare un film al cinema, oppure leggere un libro, per cui non esiste una soglia d'età che proibisca alle persone di seguire tale medium. Inoltre, l'industria anime e la cultura otaku generano profitti generosi, tanto da spingere la promozione degli anime per promuovere il paese giapponese.