L'Attacco dei Giganti: lezioni di imprevedibilità e coerenza nel mondo di Isayama

L'Attacco dei Giganti: lezioni di imprevedibilità e coerenza nel mondo di Isayama
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L'Attacco dei Giganti è indubbiamente una delle migliori serie degli ultimi anni, e l'autore Hajime Isayama è riuscito nel corso di questo tempo a definire un mondo incredibilmente crudo, vasto, ricco di storia e caratterizzato da scontri politici e giochi di potere a dir poco complessi, che hanno progressivamente tradito le aspettative dei fan.

È anche per questo motivo che la serie risulta sorprendentemente coerente, e ciò ci ha spinto ad osservare retrospettivamente e ripercorrere l'opera di Isayama tenendo a mente gli ultimi sviluppi mostrati nell'anime.

L'inizio dell'Attacco dei Giganti è lento, si prende del tempo per stabilire i personaggi principali, i loro caratteri, i loro obiettivi, la struttura del mondo conosciuto da Eren e compagni, le Mura e l'importanza del Corpo di Ricerca. La prima stagione però si conclude con un incredibile colpo di scena, la trasformazione di Annie Leonhardt nel Gigante Femmina e la rivelazione che altri Giganti si trovino all'interno delle Mura.

Successivamente anche Reiner e Bertholdt si sono rivelati due Giganti, rispettivamente Corazzato e Colossale, ma Armin lo aveva capito prima che fosse palese. Questo va a definire un aspetto interessante dell'opera di Isayama, ovvero che alcuni personaggi sono più intelligenti e perspicaci degli spettatori stessi. Parlando proprio di come Reiner e Bertholdt hanno rivelato le loro vere identità, vi sono alcuni dettagli che vale la pena di approfondire.

Nella trasposizione animata l'evento non viene rappresentato concentrandosi unicamente sulla conversazione tra Eren, Reiner e Bertholdt ma alternando a questa il dialogo tra i membri del Corpo di Ricerca, un'attenta scelta per far capire come già i protagonisti avessero compreso tutto. Un altro elemento che contribuisce ad alimentare il fattore sorpresa è la rapidità con cui viene rappresentata la morte. Un personaggio che è stato presente per capitoli e numerose tavole potrebbe sparire da un momento all'altro, basti pensare alla recente morte di Sasha Blouse.

Infine c'è il continuo cambiamento ed evoluzione dei personaggi. L'esempio più rilevante è sicuramente quello di Eren Jaeger, diventato più freddo, capace di sfruttare la fiducia di giovani reclute per attuare un sanguinoso assalto ai leader di Marley. Un Eren che rinnega parzialmente quanto aveva promesso nei primi capitoli, in seguito alla morte di sua madre, e che sembra voler solo spargere sangue e distruzione. Nonostante abbia preso decisioni discutibili, Eren continua ad evolvere nel corso dell'opera, e dona a questa una maggiore profondità.

Siete d'accordo con quanto detto? Fatecelo sapere con un commento qui sotto. Ricordiamo che il cliffhanger del capitolo 138 potrebbe aver cambiato le percezioni di un personaggio, e vi lasciamo ad una magnifica figure dedicata al Gigante Corazzato.