Batgirl, Hourman e misteri per Planeta DeAgostini

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Proseguono tramite il sito ufficiale, gli articoli che presentano nuovi titoli di prossima uscita della casa editrice Planeta DeAgostini. Uno su tutti il titolo "Batgirl - Anno Uno" che narra le avventure di Barbara Gordon e la sua personale lotta contro il crimine, poi dall' Universo DC ecco la storia dell' androide Hourman, il terzo personaggio ad avere questo nome, infine uno sguardo su House of Mistery di Matthew Sturges.

Batgirl - Anno Uno

Scott Beatty, uno degli scrittori di questa retrospettiva su Batgirl, ci racconta la genesi dell'opera, una nuova proposta Planeta DeAgostini che ci mostra cosa ha spinto Barbara Gordon a indossare maschera e mantello e a trasformarsi nella versione femminile dell'Uomo Pipistrello.


Non pensarci nemmeno, Ragazzo Meraviglia!
Con queste fatidiche parole, il Commissario Gordon si rivolse a un Robin esterrefatto e incantato nel vedere una giovane e bella ragazza dai capelli rossi sul tetto della Centrale di Polizia di Gotham. Si tratta di un frammento di dialogo pronunciato nelle pagine conclusive di
Robin: Anno Uno, miniserie pubblicata dalla DC Comics. Si tratta della mia prima collaborazione con il grande Chuck Dixon, amico e collega, il cui lavoro nell'universo dell'Uomo Pipistrello era già leggendario ancor prima di lanciarci in quella che, ormai, è nota come "La trilogia degli alleati del Batman".

Non ce ne rendemmo subito conto, ma l'ammonizione del Commissario Gordon era il seme da cui poi sarebbe nato Batgirl: Anno Uno, l'arco narrativo centrale della nostra trilogia. Magari chiedetelo anche a Chuck, ma direi che è di gran lunga il nostro preferito.

Non voglio rivelare niente sulla storia, ma posso dire che, durante la pianificazione di questa miniserie, avevamo deciso di cominciare con l'origine canonica di Batgirl, com'è presentata in Detective Comics #359, albo pubblicato dalla DC Comics nel 1967. In quella storia embrionale, la trasformazione di Barbara Gordon da cittadina impegnata a combattente del crimine fu il risultato dello scontro col criminale di turno, Falena Assassina, durante un ballo in maschera per beneficenza. Ispirata da Batman, Babs aveva realizzato da sola un costume, grazie al quale riuscì a sventare il tentativo di Falena di rapire il miliardario Bruce Wayne per chiederne il riscatto. E sappiamo tutti chi sia lui in verità, quando cala l'oscurità su Gotham...

Quindi, la base iniziale rimane la stessa. Nonostante questo, Chuck e io abbiamo approfondito le motivazioni che spinsero Barbara Gordon a indossare cappuccio e mantello per combattere la sua personale guerra contro il crimine. Come vedrete, Batman non fu l'unico combattente con base a Gotham a inspirare Babs. Osservate anche la trasformazione di Falena Assassina, un criminale da due soldi, capace però di diventare molto pericoloso se portato alla disperazione. Accoppiatelo con un altro brutto insetto -Firefly, la cui fiammante storia viene raccontata sempre in queste pagine- ed avrete uno sciame minaccioso.

Ma non è tutto. In nove numeri, abbiamo raccontato la sua prima visita alla Batcaverna; il suo primo incontro con un futuro membro del gruppo femminile delle Birds of Prey e l'incredibile corsa in Batmoto, insieme a Robin, nelle gallerie della metropolitana di Gotham all'inseguimento del pericoloso Blockbuster!

Io e Chuck abbiamo scritto Batgirl: Anno Uno a tempo di record, per lo più perché la storia praticamente si raccontava da sola. La collaborazione per noi è sempre stata... unica. In altre interviste, ho sempre paragonato il nostro lavoro a un racconto, cui sono affezionato, tratto da Strange Sports Stories della DC Comics, un'antologia di strambe avventure atletiche. Ricordo una storia in particolare: aveva come protagonista un provetto tennista che, con orrore, scopriva di giocare contro il suo acerrimo nemico usando una granata vera al posto della palla. Inoltre, il suo rivale non sudava né sembrava affaticato ed era... tenetevi forte... un robot!

Per certi versi, scrivere Batgirl: Anno Uno mi ha fatto sentire un po' così. Buttavo giù qualche pagina e la inviavo a Chuck. Un'ora dopo (o quello che sembrava un tempo incredibilmente breve), Chuck mi mandava altre pagine. Mettevo Chuck con le spalle al muro -per esempio, c'era Batgirl che si buttava da un palazzo senza Batfune- e lo sfidavo a scrivere la sua soluzione! E lui ci stava! Era un tira e molla continuo, in cui ognuno cercava di superare l'altro... e tutto questo ci ha aiutato a raggiungere un'intensità emotiva e drammatica che in parte ha reso questa storia una delle preferite dei lettori e che, speriamo, fu la ragione per cui ricevette la nomina a Miglior Miniserie del 2003 nei riconoscimenti annuali della rivista Wizard.

Ora che racconto tutti questi retroscena, sarei negligente se non nominassi l'altro impareggiabile collaboratore, Marcos Martín, che -con i soliti Álvaro López alle chine e Javier Rodríguez ai colori- ha letteralmente reso la sceneggiatura mia e di Chuck un'opera d'arte. Posso dirvi che Marcos, con cui avevo già lavorato su
Robin: Anno Uno, in questi nove numeri ci ha regalato alcuni dei suoi lavori migliori. Inoltre, i suoi sketch iniziali sono serviti a ispirare me e Chuck nel rendere davvero memorabile la storia sulle origini di Batgirl. Parlo a nome di tutti quando mi auguro che apprezziate questa lettura, tanto quanto noi abbiamo amato realizzare questa miniserie.

Le avventure del terzo Hourman

A settembre potrete trovare in vendita il volume Universo DC: Hourman. Approfondiamo la conoscenza di questo personaggio...

L'androide conosciuto come Hourman è il terzo supereroe a portare questo nome e il primo a essere stato protagonista di una serie mensile omonima, che trovate raccolta in questo volume. Gli esordi del primo Hourman, Rex Tyler, risalgono al 1940.

Quell'eroe, ingerendo una pillola chiamata Miraclo, sviluppava forza, velocità e resistenza sovraumane per un periodo limitato di 60 minuti. Hourman fece il suo debutto in Adventure Comics #48, per opera di Bernard Baily, il disegnatore che aveva collaborato con Jerry Siegel nella creazione dello Spettro. Baily, coadiuvato ai dialoghi da Ken Fitch, narrò le avventure di Hourman (tutte pubblicate su Adventure Comics) per tre anni. Il personaggio visse avventure in solitario e altre in compagnia della Società della Giustizia d'America su All-Star Comics, ma dopo poco sparì da quelle pagine per una decisione editoriale. Pochi decenni dopo, Roy Thomas fornì una spiegazione narrativa a questa scelta della casa editrice: Rex era diventato "Miraclo-dipendente" e doveva in tutti i modi disintossicarsi. I dettagli del suo calvario sono descritti sulle pagine di
Classici DC: JSA.

Una volta riabilitato, l'eroe rilevò l'impresa per la quale lavorava, trasformandola nella Tyler Chemical Company, e si sposò con un'attrice di nome Wendi Harris. La coppia ebbe un figlio, Rick, destinato a diventare il secondo Hourman. Creato dallo stesso Thomas e da Todd McFarlane, il ragazzo debuttò su Infinity Inc. #20, unendosi successivamente alla JSA. Anche Rick ebbe dei problemi con la pillola Miraclo e gli effetti della sua dipendenza furono anche più gravi di quelli del padre, dato che si ammalò di leucemia. Con Rex assassinato dal criminale Extant (nella saga Ora Zero) e Rick gravemente malato, la saga degli Hourman sembrava essersi conclusa per sempre.

Il protagonista di questo volume esordì nel 1997 durante Rock of Ages, una delle saghe più caratteristiche della Lega della Giustizia d'America di Grant Morrison. Sul numero 12 di JLA, disegnato da Howard Porter, Lanterna Verde s'imbatté in un essere, una "intelligenza artificiale colonica" come si autodefiniva, che ricordava molto i Nuovi Dei. In realtà, si trattava dell'erede di Metron e portatore del Worlogog, un artefatto che conteneva la mappa completa del Tempo e dello Spazio. Nel corso dell'evento editoriale DC: One Million, Hourman rivelò di essere un membro della Legione della Giustizia A, un gruppo di eroi del DCCCLIII secolo, e propose alla JLA del presente di prendere parte a una curiosa iniziativa: dato che il ritorno del Superman originale dal suo ritiro volontario nel futuro era imminente, gli eroi avevano pensato di organizzare una serie di prove per rendergli omaggio. La Lega, formata dai suoi migliori amici, sarebbe andata nel futuro dove avrebbe partecipato a questa specie di "superolimpiadi", mentre Hourman e compagni si sarebbero preoccupati di proteggere il XX secolo. Purtroppo, il criminale protagonista della saga (Solaris) si servì dell'androide per liberare un virus letale per persone e macchine.

Hourman non si perdonò mai quella leggerezza perché, anche se era un essere artificiale, nutriva comunque sentimenti umani. L'eroe, infatti, era stato costruito (a quanto pare, su richiesta di Metron) a partire dal codice genetico di Rex Tyler. Su JLA #26, Hourman ritornò nella nostra era per unirsi alla Lega della Giustizia, giusto in tempo per partecipare alla saga Crisis Times Five, che lo fece entrare in contatto con i membri della JSA alla quale era appartenuto suo "padre". Pochi mesi dopo, verso la fine del 1999, l'androide si unì proprio alla Società della Giustizia. All'epoca, Hourman poteva già contare su una serie regolare propria, nata dall'enorme successo riscosso a seguito delle sue apparizioni sulla serie della Lega della Giustizia (pubblicata sul volume
JLA di Grant Morrison).

Quella serie mensile doveva essere inizialmente una miniserie di quattro numeri. Lo sceneggiatore, Tom Peyer, dimostrò di avere molte idee in serbo per il personaggio e così la DC decise di varare una serie regolare. L'autore, un grande ammiratore di Morrison conosciuto quando era editor di Doom Patrol, diede alla serie un'impostazione molto particolare, facendola diventare un viaggio di crescita e maturazione personale del protagonista. L'androide intraprendeva un cammino in cerca della propria umanità, accompagnato da un eccellente cast di comprimari e con i suoi poteri debitamente ridimensionati. Per come lo aveva concepito Morrison, infatti, Hourman era un personaggio abbastanza scomodo per gli scrittori, essendo un essere quasi onnipotente. Peyer decise alla fine di imporre a Hourman una limitazione che ricordava quella a cui dovevano sottostare i suoi predecessori: l'eroe poteva accedere ai suoi poteri, ma solo per un periodo di 60 minuti.

Uno dei primi contributi del disegnatore Rags Morales alla serie fu il costume del protagonista. Il costume originale di Hourman, infatti, rendeva il personaggio un po' troppo simile allo Spettro (colori a parte), generando possibili disguidi. Morales s'ispirò allora all'opera di Jack Kirby, creatore dei Nuovi Dei, da qui la relazione esistente tra Metro e Hourman.

Peyer e Morales diedero alla serie (durata 25 numeri) un tono disincantato che combinava avventure supereroiche e viaggi nel tempo, omaggiando il lavoro di Morrison. I due autori riportarono in scena Tomorrow Woman, un altro androide creato dallo sceneggiatore scozzese, e la Legione della Giustizia A. Peyer introdusse alcuni velati riferimenti all'Ipertempo, un concetto definito da Morrison e Mark Waid: secondo gli autori, qualsiasi storia narrata in un albo DC poteva entrare a far parte della continuity ufficiale in un qualunque momento.

Durante il processo di "umanizzazione" di Hourman, che comprese l'adozione di un'identità segreta abbastanza peculiare, ebbe un ruolo fondamentale il suo compagno di viaggio: Snapper Carr, un tempo giovane aiutante della Lega della Giustizia. Carr fece da spalla alla versione originale del personaggio sin dalla sua prima apparizione su The Brave and the Bold #28 (1960), quando Gardner Fox e Mike Sekowsky lo introdussero come espediente per incontrare il favore dei lettori più giovani. Comparve abbastanza frequentemente fino a quando commise lo sbaglio di fidarsi del Joker, un errore che gli pesa ancora sulla coscienza. Da allora, il povero Snapper non ha avuto modo di ritagliarsi un grande spazio, nemmeno quando, dotato di poteri di teletrasporto, fece parte di un gruppo di breve vita chiamato Blasters, sorto dopo l'evento Invasione (
DC Sagas numero 4).

Gli autori di questo volume metteranno in luce il legame fra il terzo Hourman e i suoi predecessori. Rivedremo inoltre Wendi Harris e lo stesso Rick, le cui condizioni sono sempre più gravi, molto probabilmente non a causa della leucemia, ma di un'altra malattia che non sono riusciti a diagnosticargli in tempo. Rick, infine, non reagirà troppo bene sapendo che un androide ha usurpato il nome del suo defunto padre. La collana dedicata a Hourman venne cancellata negli Stati Uniti nell'aprile del 2001. A partire da quel momento, Hourman ha condiviso le sue avventure con la JSA sulla collana dedicata al gruppo e, proprio su queste pagine, sono state riprese e risolte molte delle trame lasciate in sospeso da Peyer e Morales.

 

Pelle di scaglie, cuore di fiamme

Matthew Sturges ci apre la porta di questa casa misteriosa. Insieme a Bill Willingham, è lo scrittore di questa nuova serie Vertigo, nella quale il mistero è l'inquilino principale e la casa è il terrificante sfondo che gli fa da dimora. Un thriller fantasy illustrato da Luca Rossi e da altri grandi autori del fumetto, di cui potete leggere qui in esclusiva le prime cinque pagine della storia.


Mi dirigo cautamente lungo il corridoio, muovendomi su gambe che non sono mie fino al bar, dove vengo assalito da un migliaio di profumi. Lei è là, in attesa, e io mi sento arrossire. Il suo eterno cipiglio: quale dolce sorriso si nasconde dietro, in attesa di essere stuzzicato dalla grazia di un amante?
Ann Preston. Regina dei Pirati. Il mio amore segreto.

Non so neanche se conosce il mio nome. Non il vero nome, certo, intendo quello che uso qui. Lo saprà?
Ho assunto una forma umana per pura curiosità. Un cavaliere era venuto a uccidermi, come capita di tanto in tanto. Dopo avergli sfilato la spada dal fodero, gli dissi che potevo lasciarlo andare se fosse riuscito ad alleviare la mia noia con una buona storia. Ne aveva una fantastica, disse; l'aveva sentita in un luogo segreto, una taverna dove le storie hanno valore di moneta contante.

In effetti, era una bella storia, davvero. Poi lo divorai lo stesso.
Quando presi la sua forma, non ero in cerca dell'amore. In caso contrario, di sicuro sarei stato molto più selettivo. La prima volta che arrivai alla Casa dei Misteri, mi parve avere un aspetto piuttosto anonimo. Ascoltai un paio di storie e assaggiai qualche bevanda gassata. Bello, sì, ma niente che non avessi già visto. Feci spallucce e mi alzai per andarmene.
Fu allora che la vidi.

Mentre i miei occhi si spalancavano di fronte alla vista di Ann Preston, divenni improvvisamente conscio del mio nuovo aspetto umano. Sentii un formicolio sulla mia soffice pelle. Un calore (di una specie a me completamente nuova) mi salì su per il collo, le orecchie e le guance. Con orrore, capii che la carne umana non può essere separata dai desideri. Fino a quel momento, l'unica cosa che avessi desiderato ardentemente in tutta la mia vita erano sangue e tesori scintillanti. Ma ora queste cose erano come cenere, se paragonate alle dolci grazie di Ann Preston intenta a pestare di santa ragione con i suoi eleganti pugni un ospite maleducato.

Oggi, a distanza di anni, siedo al bar con studiata nonchalance, cercando di non fissarla troppo intensamente o troppo a lungo.
«'Sera», dice Harry, il barista. Ha uno sguardo gentile e un'espressione decisa. È indubbiamente affascinante. Se avessi rubato il suo volto, forse avrei avuto il coraggio di parlare molto prima ad Ann.
Segue il mio sguardo. «Posso darti un consiglio, amico?» dice cortesemente. Io annuisco, a disagio, percependo che non apprezzerò il suo consiglio.
«Non penso sia la donna adatta a te», dice gettandomi uno sguardo - oh, mio dio, è compassione quella? - furtivo. «Ann è bella, ed è una buona persona, ma...» Si interrompe, cercando una parola che non sia offensiva. «È... difficile. Capisci quello che voglio dire?»

Sento il mio sangue umano ribollire. Potrei dire a Harry la verità. Potrei dirgli che le mie scaglie sono più dure di qualsiasi diamante, che i miei denti possono tranciare l'acciaio, che con un semplice alito potrei ridurre tutto il suo bar in un fumante ossario. Ma non gli dico queste cose per paura di essere cacciato. Se non dovessi più rivederla, quanto tempo potrei resistere senza impazzire?
«Capisco», borbotto, con gli occhi bassi sulla mia birra. Poi alza lo sguardo verso di lui e dico senza artificio, «Ma un uomo può sognare, no?»
Per un brevissimo istante, Harry ha un sussulto. Vede qualcosa nei miei occhi che non gli piace. Siamo onesti... nota qualcosa che lo terrorizza. Vede attraverso questi teneri, umidi occhi umani l'anima che si nascosta dietro, poi scrolla le spalle.

Non credo capisca cos'ha visto. Il momento finisce e lui riprende la sua ammirevole posatezza.
«Davvero», dice Harry. «Hai l'aria di essere un brav'uomo. Una ragazza come Ann ti mangerebbe vivo.»
Si allunga sul bancone e mi dà una pacca sulla spalla, facendo scivolare di fronte a me un'altra birra. «Offre la casa», dice.

Forse, un giorno, questa sciarada diventerà troppo per me. Forse raccoglierò fino all'ultimo briciolo di magia del mio ardente essere e prenderò Ann con la forza, strappandola semplicemente dai confini di questo luogo. La porterò nel mio antro e la obbligherò ad amarmi. Strapperò la sua pelle contro le mie scaglie lucenti e, almeno, avrà paura di me. Potrei. Se dovessi farlo, ne sarei in grado.

Forse un giorno, ma non oggi. Finisco la mia bevuta, saluto Harry e mi incammino verso l'uscita. Quando raggiungo la porta, lei è là. Così vicina! Il cuore mi sobbalza nel petto. Se allungassi la mia mano potrei toccarla, intrecciare le mie dita nei suoi capelli.
«Buona notte, Ann», dico, toccando la tesa del cappello con un dito. Lei guarda verso di me, oltre me, e grugnisce. Senz'altro il suono d'angeli nelle loro dimore celesti.

Poi, all'improvviso distoglie lo sguardo e sento che in un istante non sono più parte dei suoi pensieri.
Forse un giorno. Ma non oggi, mia amata.


Matthew Sturges

Se volete dire la vostra su House of Mistery, visitate il sito ufficiale di Matthew Sturges e Bill Willingham:
www.clockworkstorybook.net

 

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