Come era stato immaginato The Promised Neverland da Kaiu Shirai?

Come era stato immaginato The Promised Neverland da Kaiu Shirai?
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Con l'arrivo della prima stagione animata, The Promised Neverland è diventato in fretta uno degli anime più chiacchierati del momento grazie a un primo episodio spettacolare. Il manga è invece in corso da quasi tre anni, ma quali erano i piani iniziali dello sceneggiatore della serie, Kaiu Shirai? Attenzione ai lievi spoiler dopo il salto.

Grazie a diversi tweet di un account dei fan di The Promised Neverland e al popolare insider iceemperor, possiamo leggere un'intervista in cui vengono mostrate le prime idee di Shirai quando furono mostrate all'editor Sugita di Weekly Shonen Jump.

Dal primo tweet in calce potete vedere quella che è la prima pagina del name, ovvero la bozza di capitolo che ogni autore disegna per iniziare a pianificare le vignette, la storia e gli eventi del capitolo prima di passare poi al disegno delle tavole vere e proprie. Il titolo inizialmente pensato era "Un modo per noi di sopravvivere in questo mondo", e dai disegni in cima spiccano le prime tre bozze di personaggi di Emma, Norman e Ray. La frase del titolo, poi sostituita con The Promised Neverland, è stata ripresa in una vignetta del capitolo 16, dove il trio di protagonisti appunto si scervellava per trovare un modo per sopravvivere. Un primo prototipo della serie è dato dal capitolo autoconclusivo "Il portale di Ashley", sceneggiato sempre da Kaiu Shirai ma che non ha visto ancora la collaborazione con la famosa disegnatrice Posuka Demizu.

Gli altri tweet, divulgati da Iceemperor, traducono il resto dell'intervista a Sugita. L'editor fu contattato da Shirai nel 2013 mentre lavorava a Toriko, e al loro primo incontro l'autore già consegnò un manoscritto da 300 pagine, circa 15 capitoli, a Sugita, e coprivano più o meno tutta la storia fino alla fuga da Grace Field, anche se non sono stati propriamente usati nel manga finale. Nonostante Sugita ritenesse Shirai capace di disegnare, il mangaka affermò che, con quel genere di storia e le sue capacità, non sarebbe riuscito a reggere il ritmo, e da lì decisero di scrivere 3 nuovi capitoli sotto forma di name per poi presentarli a diversi disegnatori. La ricerca andò avanti per un anno, con quasi una decina di persone che rifiutarono di disegnarlo a causa della cupezza della serie e la storia non standard per una rivista come Shonen Jump. Decisero così di sondare il terreno con alcuni oneshot chiedendo la collaborazione di disegnatori che piacevano a Shirai. Uno dei oneshot fu proprio "Il portale di Ashley", mentre quello forse più fondamentale fu "Il desidero di Poppy", dove ci fu per la prima volta il duo Shirai-Posuka al lavoro.

Ci fu subito molta sinergia tra i futuri mangaka di The Promised Neverland, che iniziarono così i lavori per la serie, decisa subito come una storia breve e che non andasse oltre i 20 volumi, come d'accordo con l'editor Sugita. Inizialmente, erano presenti molte più morti e scene scioccanti, ma l'editor disse che non sarebbe andato bene in una rivista come Jump e chiese di non ricorrere a questi mezzi nella storia. Vennero così apportate delle modifiche per rendere la serie più vicina ai canoni di Shonen Jump, col motto "Amicizia, lavoro duro, vittoria".

Nella conclusione dell'intervista, Sugita ha ammesso che la serie potrebbe concludersi con una ventina di volumi, ma non sa precisamente quando accadrà visto che ci sono molte cose di cui tener conto. Tuttavia, The Promised Neverland sta velocemente proseguendo verso la conclusione e non ci saranno allungamenti non previsti. Il manga, pubblicato in Italia da J-POP, è attualmente al dodicesimo volume, con gli autori che hanno già affermato che la storia è entrata nell'arco conclusivo.