Dragon Ball Super, ecco perché le sfere con la stella nera di GT dovrebbero essere canon

Dragon Ball Super, ecco perché le sfere con la stella nera di GT dovrebbero essere canon
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Parte della community di Dragon Ball rimane ancora oggi profondamente affezionata a Dragon Ball GT, per quanto non sia mai stata riconosciuta come canonica all'interno dell'immenso universo creato da Akira Toriyama, ma i recenti eventi in Dragon Ball Super hanno aperto la strada alla canonizzazione di specifici e importanti oggetti visti in GT.

Continuando con l'arco narrativo dedicato al Sopravvissuto Granolah, nel capitolo 69 di Dragon Ball Super viene mostrata la vita quotidiana del criminale sul pianeta Cereal, e viene presentato Monaito un anziano namecciano trasferitosi lì dopo la venuta del suo popolo nella dimensione in cui si trovano Goku e compagni. Concentrandosi momentaneamente sulle origini dei namecciani, veniamo a conoscenza della possibile esistenza di infinite Sfere del Drago, per questo motivo è naturale pensare ad una canonizzazione delle Sfere dalla Stella Nera, apparse in GT.

Queste sfere evocano Shenron Supremo un drago estremamente potente, in grado di garantire un desiderio che va oltre i limiti della sua controparte terrestre. Tuttavia le sfere rappresentano anche una minaccia, in quanto se non verranno ritrovate e usate sullo stesso pianeta della volta precedente, entro un anno, quel pianeta è destinato ad esplodere. A complicare la situazione vi è il fatto che una volta espresso il desiderio, le sfere si disperdono nella galassia. Voi cosa ne pensate? È possibile che Toyotaro decida di inserire nel canone degli oggetti così potenti e pericolosi? Fatecelo sapere con un commento qui sotto.

Ricordiamo che Vegeth è apparso in tre forme diverse in una nuova figure, e vi lasciamo a Goku e Vegeta membri dei Mugiwara grazie ad una simpatica fanart.