Dragon Ball Super: quanta umanità è rimasta a C-17 dopo essere diventato un cyborg?

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Quando Goku si ritrovò a dover mettere assieme un team di dieci lottatori, probabilmente nessuno si sarebbe aspettato che il Saiyan avrebbe scomodato persino C-17, né che questi si sarebbe dimostrato la principale rivelazione del Torneo del Potere di Dragon Ball Super.

C-17 è stato senz’ombra di dubbio uno dei più validi (se non il più valido) rappresentate del Settimo Universo, avendo sconfitto personalmente molti concorrenti delle squadre rivali, e contribuito col suo indiscusso ingegno a superare delle situazioni davvero difficili. Basti pensare, ad esempio, allo scontro con gigantesco Anizara, oppure ancora al minuscolo Damon del Quarto Universo, che i nostri eroi hanno superato solo grazie allo spirito di osservazione del cyborg.

Data la straordinaria prova del ragazzo, da qualche settimana ormai era lecito aspettarsi che il ragazzo venisse sconfitto e che raggiungesse la sorella C-18 sugli spalti del Torneo del Potere, ma con nostro grande sgomento, domenica scorsa abbiamo invece assistito al più impensabile degli eventi: la sua auto-distruzione. Come descritto nella nostra recente analisi, il ragazzo aveva invero elaborato una strategia che permettesse al Settimo Universo di sconfiggere persino Jiren, ma quando il Pride Trooper ha vanificato il piano dei rivali, spedendo contro di loro una sfera energetica terribilmente potente, C-17 non ha potuto far altro che auto-distruggersi per annullare il colpo del nemico e impedirgli di eliminare dalla competizione anche i due Saiyan esausti.

Nei suoi ultimi istanti, il cyborg ha però sottolineato quanto sacrificarsi per gli altri fosse un gesto tipicamente umano, confermando di provare una sorta di amore verso le cose che appunto caratterizzano la razza umana. Queste parole non sono affatto passate inosservate ai più attenti lettori del manga di Akira Toriyama, i quali hanno subito associato quel drammatico momento ad un discorso C-17 e C-18 tennero durante la saga di Cell, quando i due cyborg e C-16 intendevano trovare Goku per ucciderlo.

Anziché volare e risolvere la faccenda nel minor tempo possibile, il ragazzo propose infatti ai compagni di prendere un’auto, poiché altrimenti non avrebbero potuto “godersi il viaggio”. La sorella C-18, anziché opporsi, ne approfittò per sottolineare come a C-17 fosse rimasto “qualcosa” di umano anche dopo essere diventato un cyborg; originariamente umano, il ragazzo conservava infatti alcuni tratti della nostra razza, ed è dunque probabile che anche negli anni a venire abbia continuato ad essere affascinato dalla propria umanità perduta.

E voi, vi sareste mai aspettati che Dragon Ball Super esplorasse così nel profondo il personaggio di C-17? Come avete reagito alla sua (probabilmente provvisoria) scomparsa?