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Demon Slayer 3x08 Recensione: l'anime è ancora al top?

Nell'ultimo anno in Giappone sono state varate leggi estremamente severe contro la pirateria, con decorrenza a partire da gennaio 2021. Ora più che mai, le leggi destinate alla tutela di mangaka ed editori sembrano estremamente importanti, visto che l'industria dei manga sta registrando perdite pari a 40 miliardi di yen al mese solo in Giappone.
Secondo uno studio redatto da ABJ (Authorized Books of Japan), i dieci siti pirata più famosi del Giappone hanno registrato almeno 200 milioni di accessi nel mese di dicembre 2020. La società aveva compilato un report simile a gennaio 2020 segnalando "appena" 72 milioni di accessi, che sono quasi triplicati a causa dell'emergenza sanitaria e dei vari lockdown. Sempre secondo ABJ, le perdite totali registrate a dicembre sono pari a 41,4 miliardi di yen (circa 325 milioni di euro), che sarebbero finiti nelle tasche di autori, editori e dello Stato se i lettori avessero acquistato i prodotti legalmente.
Il fenomeno della pirateria non ha minato la crescita del settore, visto che il mercato dei manga è cresciuto del 5% dal 2019 al 2020, ma continua comunque a far registrare danni economici ingenti, che possono tranquillamente quintuplicarsi o persino decuplicarsi prendendo in considerazione anche tutti i manga che giornalmente vengono piratati in occidente, Italia compresa.
Attualmente gli editori stanno cercando di combattere il fenomeno abbassando i prezzi, o regalando uno o due Volumi di talune opere per incentivare l'acquisto della collezione completa. I risultati non sembrano essere troppo promettenti, ma prima di giudicare dovremo attendere il report di fine anno.
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