Giappone, cresce la pirateria: i siti illegali raggiungono 240 milioni di visite al mese

Giappone, cresce la pirateria: i siti illegali raggiungono 240 milioni di visite al mese
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Il settore dei manga è in crescita costante da ormai tre anni, ma nonostante l'aumento delle vendite, le perdite legate al dilagante fenomeno della pirateria continuano a essere ingestibili per molte case editrici. Nell'ultimo anno in Giappone sono state verate leggi estremamente severe, ma secondo quanto riportato da The Asahi Shinbun, la situazione è tutt'altro che migliorata.

Il quotidiano giapponese ha recentemente condiviso gli ultimi dati redatti da ABJ (Authorized Books of Japan), secondo i quali dopo la chiusura di Mangamura e l'arresto del suo amministratore, il fenomeno della pirateria avrebbe registrato una frenata solo per qualche settimana. Attualmente, infatti, le case editrici starebbero registrando perdite per 40 miliardi di yen al mese (circa 300 milioni di euro) e i dieci siti pirata più cliccati riceverebbero in media otto milioni di visite giornaliere, per un totale di circa duecentoquaranta milioni di visite mensili.

Sempre secondo ABJ, la chiusura di Mangamura non avrebbe disincentivato gli amministratori degli oltre 750 siti pirata attivi nel settore a chiudere baracca, anzi, li avrebbe spinti a darsi battaglia per allargare le proprie fanbase e guadagnare ancora di più grazie alle pubblicità. Il capo delle pubbliche relazioni di ABJ Atsushi Ito ha dichiarato che "dalla chiusura di Mangamura la situazione è solo peggiorata" e che "probabilmente la pandemia ha giocato un ruolo importante nella crescita di questo fenomeno". In questo momento, i tre siti pirati più cliccati hanno aumentato il proprio pubblico di quattordici volte rispetto a gennaio 2020.

Il fenomeno della pirateria continua a non minare la crescita del settore, che grazie a manga come Demon Slayer, Jujutsu Kaisen e L'Attacco dei Giganti ha registrato numeri estremamente importanti tra 2019 e 2021, ma la situazione potrebbe peggiorare a lungo termine, specie considerando la mole di siti illegali presenti in occidente, Italia compresa.