Il Giappone risponde al divieto imposto dalle Nazioni Unite sull'utilizzo dei minori

Il Giappone risponde al divieto imposto dalle Nazioni Unite sull'utilizzo dei minori
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Lo scorso 17 settembre, Le Nazioni Unite hanno trattato il delicato tema dell'utilizzo implicito dei minori, tentando, tramite una serie di norme, a coinvolgere i Paesi nell'arginare il fenomeno che incita la pedopornografia attraverso l'utilizzo di immagini, settore che colpisce soprattutto il Giappone.

Il Sol Levante, ovviamente, non è rimasta a osservare in silenzio l'estensione della polemica a seguito del divieto, ma ha chiarito e specificato ciò che sta succedendo. L'utilizzo implicito di minori è un problema di cui il Giappone è già al corrente, una questione che il Governo nipponico ha già tentato di risolvere internamente già dallo scorso anno.

L'esagerazione del termine "loli", infatti, ha costretto il Paese asiatico a porre un freno all'utilizzo in rete di immagini che potessero fraintendere, persino avvisando gli editori di riviste manga e distributori del settore dell'animazione, al fine di ridurre la fruizione di contenuti del genere. Proprio recentemente, un fan era stato arrestato per aver acquistato un cuscino erotico su Love Live. In ogni caso, il Governo giapponese si scusa per non aver avvisato le Nazioni Unite della misura adottata, ma avvisa in ogni caso che lo Stato del Sol Levante non è obbligato a rispettare le norme, in quanto non vincolati da alcun trattato.

Inoltre, le Nazioni Unite avevano già provato a luglio di far adottare ai Paesi membri una serie di regole sul rispetto dei diritti dei minori, tuttavia la commissione aveva rifiutato le prime proposte in attesa di una linea più praticabile, la stessa arrivata una decina di giorni fa. E voi, invece, cosa ne pensate della polemica emersa dalle Nazioni Unite sul fenomeno "loli"? Fatecelo sapere con un commento qua sotto.