GP Publishing presenta Exaxxion - parte seconda

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Di seguito la seconda parte della presentazione del manga Exaxxion da parte della casa editrice GP Publishing, sezione editoriale del Gruppo Preziosi, specializzato nella produzione e commercializzazione di giocattoli, talvolta associati a famosi brand e personaggi.

ROBOTTONI, CONTROLLO DEI MEDIA E XENOFOBIA PARTE 2

Controllo dei media
La principale conseguenza della colonizzazione tecnologica e informatica dei fardiani, è la perdita di controllo dei terrestri sui mezzi di informazione, dalla radio, alla tv a internet. Tutto è sotto sorveglianza e sotto comando diretto del governo di Riofard, che sceglie cosa rendere noto alla popolazione umana e soprattutto influenza il modo in cui le notizie vengono presentate, arrivando addirittura a falsificarle in maniera totale e grossolana. E' il primo passo compiuto per un controllo dell'opinione pubblica e per ottenere una sottomissione psicologica della popolazione terrestre. Le stesse gesta di Hoichi vengono presentate, attraverso la manipolazione dell'informazione, come nocive per la popolazione umana.
Nella nostra società, la manipolazione dell'informazione è argomento frequente di discussione, e il controllo dei media (almeno economico) è fondamentale per la tutela dell'immagine di certi personaggi. "Avere una televisione" appare essenziale a chiunque abbia un progetto sociopolitico a lungo termine. Le censure, d'altro canto, sono lo strumento storico dei regimi dittatoriali. Se la gente non sa le cose, se le persone non riescono a comunicare liberamente, fanno fatica ad organizzarsi, e quindi non costituiscono un pericolo per lo status quo.
 
Il Colonialismo
La colonizzazione della Terra da parte dei fardiani è l'elemento narrativo principale di Exaxxion. La scelta della parola "colonizzazione", al posto di invasione, ripetuta in più punti nelle pagine del manga, è in parte da ricollegarsi al concetto di controllo dell'opinione pubblica spiegato sopra. La colonizzazione ha una connotazione pacifica, non violenta, sotto alcuni punti di vista la si può considerare un gesto di "altruismo politico" visto che si basa anche sulla condivisione di ricchezze e conoscenze con le popolazioni indigene (i terrestri, in questo caso). Ma è anche vero che, quando le popolazioni indigene sono di intralcio in qualche modo ai piani della nazione colonizzatrice, lo sterminio è il primo strumento applicato. Si aggiunga poi che spesso, grazie anche a quest'opera "altruista" si cerca di soppiantare storia, cultura e tradizioni del popolo indigeno.
La storia in fondo ha decine, se non centinaia di esempi in tal senso: la conquista dell'America, le colonie fasciste in Africa, l'occidentalizzazione del Giappone dopo la Seconda Guerra Mondiale, e via dicendo...
 
La Xenofobia
Nella sua accezione più letterale, la xenofobia è la "paura dello straniero". E' un concetto ben più ampio e diverso di quello indicato dal termine razzismo, per quanto venga spesso usato in sostituzione di quest'ultimo perché molto più "politically correct". Va detto che il termine razzismo, oltre ad una pesante convinzione sulla diversità sostanziale tra individui di razze diverse, porta con sé anche una componente di odio verso l'altro. La xenofobia invece è più "asettica" da questo punto di vista, anche se può essere alimentata dal razzismo altrui, o trovare sfogo in comportamenti razzisti.
Il professor Hosuke Kano, per i suoi continui attacchi ai fardiani durante gli anni della convivenza pacifica, viene spesso bollato come xenofobo (molto meno anche qui viene usato il termine "razzista"). Eppure, quando i sospetti di Hosuke si rivelano fondati, è il resto dell'umanità, ingannato e deluso, a sviluppare atteggiamenti xenofobi, e in maniera letterale, visto che la maggior parte delle persone, terrorizzate dai neo-invasori, li evita o si sottomette a loro senza resistenze. A farne le spese, come in ogni fenomeno di isteria xenofoba, sono gli stranieri pacifici e con buone intenzioni, in questo caso i civili fardiani come la professoressa Kimber, che, identificati spesso come deboli, vengono fatti oggetto di attacchi violenti e indiscriminati.
Lo stesso Hoichi, sin dall'inizio della narrazione, avrà degli atteggiamenti xenofobi, alimentati dalle convinzioni dello zio e da una sua naturale diffidenza. Invece, il meno xenofobo, pur nel suo cinismo di fondo, sarà proprio il prof. Hosuke, che basa le sue convinzioni su studi attenti fatti sui fardiani e soprattutto, come dirà in più occasioni, sul fatto che i fardiani sono avidi e subdoli almeno quanto gli esseri umani.
 
La morale in tempo di guerra
Hoichi, designato da suo zio per diventare il leader della ribellione terrestre, ha un concetto di eroismo molto ingenuo, a tratti integralista, desunto dalle sue letture, soprattutto a fumetti, in cui alla figura dell'eroe viene affibiata l'immagine di "buono" a 360°, con un'etica profonda e superiore, e un profondo senso di pietà. Hoichi vuole essere l'eroe perfetto, che salva tutti, e che riconosce immediatamente i cattivi.
Il suo impatto con la realtà della guerra sarà duro e deludente, e dovrà ammettere a se stesso che i metodi delle due parti in lotta spesso non sono così differenti.
Il prof. Hosuke, col suo cinismo, dovrà da questo punto di vista svezzare il nipote, e, da bravo stratega, trasmettergli il concetto di "perdite accettabili". Ma accettare la cosa non vuol per forza dire farsela piacere. La sopravvivenza detta a volte brutte regole di gioco.

 

GP Publishing presenta Exaxxion - parte seconda