L'illustratore di Dragon Ball Super svela il processo creativo dietro il design di Moro

L'illustratore di Dragon Ball Super svela il processo creativo dietro il design di Moro
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Con la realizzazione di Dragon Ball Super, Toriyama e Toyotaro ci hanno permesso di vedere i nostri eroi di nuovo in azione e di ammirare quelle idee che altrimenti non avrebbero mai visto la luce. Abbiamo potuto conoscere in modo più approfondito il mondo degli dèi, abbiamo assistito a nuove evoluzioni e a tecniche che ci hanno fatto emozionare.

Abbiamo conosciuto nuovi nemici, alcuni hanno colpito positivamente gli appassionati, altri meno, ma se c'è una cosa per la quale si devono ringraziare i due mangaka citati in apertura d'articolo è di averci fatto conoscere Moro e di averci raccontato la storia di uno dei nemici meglio riusciti nella storia di Dragon Ball. Era forse da Z che i fan non si appassionavano così tanto a una saga della serie e Il Prigioniero della Pattuglia Galattica deve, senza ombra di dubbio, il proprio successo a Moro e anche alla storia che gli è stata costruita intorno, al passato che ha vissuto, all'aspetto che gli è stato conferito e ai poteri che vanno al di là di ogni immaginazione.

Proprio in merito a questo nemico, allo stregone/guerriero, in una recente intervista Toyotaro, il disegnatore del manga di Dragon Ball Super, ha speso qualche parola per spiegare il processo creativo che lo ha portato a concepire Moro così come lo conosciamo noi oggi.

«Volevo che Moro sembrasse completamente malvagio. Un personaggio che, proprio come per il Grande Mago Piccolo, bastava guardarlo per capire immediatamente dovesse essere sconfitto. Non volevo dare la sensazione che questo potesse essere un cattivo che un giorno sarebbe potuto divenire un alleato. Per raggiungere tale obiettivo ho basato il disegno di Moro sui demoni in stile occidentale, donandogli anche un mantello per evocare il triste mietitore.»

Proprio la cappa è stato l'elemento che ha catturato immediatamente l'attenzione degli appassionati, creando empatica con il villain stesso. Vedere una capra umanoide con un vestito da monaco, in qualche modo ha conferito una sorta di misticismo che, in realtà, nascondeva tutto il potere combattivo del nemico, come il corpo progettato per essere una macchina da guerra. La cosa più interessante delle parole di Toyotaro è lo scoprire come abbia preso spunto dalle storie drak occidentali, cosa che si rivede anche molto nei poteri di Moro: il poter assorbire la forza vitale, ad esempio, assomiglia molto a un vampiro succhia sangue. E, proprio come Dracula, anche Moro rimane giovane, addirittura ringiovanendo ogni volta che assorbe nuova energia.

Il mago è sicuramente uno dei nemici meglio riusciti di Dragon Ball, sia per quanto riguarda l'aspetto che il contesto in cui è stato inserito, anche se, come più volte lo stesso Toyotaro ha riferito, non è un personaggio per nulla facile da disegnare, soprattutto a causa delle corna. Addirittura il disegnatore si è detto pentito di averle progettate così, perché per quanto sia soddisfatto dopo innumerevoli ore di ricerche e prove per trovare la versione definitiva, gli fanno sempre sudare sette camice.

Tu cosa ne pensi di Moro? Ti piace l'idea che c'è dietro l'aspetto finale che Toyotaro ha tirato fuori? Faccelo sapere qui sotto nei commenti.

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