Quanto ha influito la pandemia sull'industria degli anime? Ecco i dati del 2020

Quanto ha influito la pandemia sull'industria degli anime? Ecco i dati del 2020
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Negli ultimi tre anni la crescita dell'animazione giapponese è stata travolgente, tra nuove serie, remake, OAV, e pellicole dedicate ad espandere universi di determinati franchise. Tuttavia l'improvviso rallentamento e successivo arresto di molte produzioni, dovuti alla diffusione della pandemia a livello mondiale, ha causato delle gravose perdite.

Stando a quanto riportato da Yahoo! Japan, per la prima volta in dieci anni, non solo l'industria degli anime ha subito una decrescita nei profitti complessivi, ma quest'ultima si è rivelata profondamente negativa rispetto agli introiti registrati nel corso del 2019. Il report in questione specifica che esclusi casi particolari, come lo straordinario successo della pellicola Demon Slayer: Kimetsu no Yaiba - Mugen Train, quasi la totalità di serie a cadenza settimanale ha subito un rinvio talmente prolungato da far registrare miliardi di yen di perdita.

L'estrema saturazione del settore, che spinge molte aziende ad affidare lavori anche a studi secondari situati in Cina e in Corea del Sud, ha naturalmente contribuito al non poter rispettare le scadenze originariamente previste. Rispetto agli introiti inerenti al settore del 2019, circa 255 miliardi di yen, nel 2020 sono stati registrati 251 miliardi di yen, un duro colpo ad un settore la cui crescita è stata interrotta e ostacolata, come per molti altri, anche nella prima metà del 2021.

Ricordiamo inoltre che in Giappone 9 animatori su 10 cambiano lavoro entro 3 anni, e vi lasciamo alla classifica dei manga shonen con il miglior finale.