Jojo: ecco 5 aspetti che hanno reso unica ed indimenticabile la prima serie

Jojo: ecco 5 aspetti che hanno reso unica ed indimenticabile la prima serie
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L'opera principale del mangaka Hirohiko Araki, Le Bizzarre Avventure di Jojo, ci ha fatto viaggiare attraverso diverse epoche grazie ai salti generazionali usati per introdurre nuovi protagonisti e nuovi sviluppi narrativi, ma la prima storia ad aver raggiunto le pagine di Weekly Shonen Jump nel 1987, è molto diversa da quelle che conosciamo oggi.

Prima dell'arrivo degli Stand in Stardust Crusaders, i due Joestar protagonisti, rispettivamente nonno e trisavolo di Jotaro Kujo, dovevano fare unicamente affidamento sulla loro abilità fisica e delle tecniche molto particolari. Cosa è quindi che ha reso così popolare Jojo al tempo? Da cosa sono stati conquistati i lettori e gli spettatori? Scopriamolo insieme analizzando 5 aspetti che hanno caratterizzato Phantom Blood.

Partiamo dall'ambientazione. L'avventura di Jonathan Joestar e Dio Brando comincia sul finire del 1800, nell'Inghilterra dell'Epoca Vittoriana, resa perfettamente grazie ad una particolare attenzione ai temi gotici, ai vestiti e agli atteggiamenti di alcuni personaggi.

Come secondo elemento troviamo l'elemento del conflitto familiare, che è svanito progressivamente nelle stagioni successive. Nonostante infatti Dio Brando sia tornato nelle serie successive, nella prima abbiamo assistito alla sua crescita e alle scelte che lo hanno portato a divenire una persona malvagia, capace di condurre alla rovina la famiglia che lo aveva ospitato con tanto amore, prendendo di mira lo stesso Jonathan, causando una eterna battaglia con il giovane Joestar.

Il terzo aspetto peculiare della prima, e anche seconda, stagione è la presenza della tecnica delle Onde Concentriche, basata su particolari esercizi di respirazione che consentivano a chi la usava di creare un'energia simile alla luce solare, in grado di ferire gravemente i Vampiri.

Successivamente va ricordato che Dio Brando era diventato un Vampiro, grazie al potere scatenato dalla Maschera di Pietra, e anche se era molto più debole rispetto a quanto visto nella terza stagione, riusciva comunque a mettere in grande difficoltà gli avversari, congelandoli e bloccando di conseguenza i loro attacchi.

Infine vogliamo parlare dei combattimenti. In Phantom Blood il ritmo degli scontri era profondamente legato alla strategia, all'attenzione rivolta alle mosse dell'avversario, e al tempismo con cui decidere di fare la propria mossa, cose che sono state ridimensionate nelle stagioni successive.

Cosa ne pensate di questi particolari riguardanti la prima serie di Jojo? Fatecelo sapere con un commento qui sotto. Ricordiamo che Jotaro e Dio sono diventati allenatori pokémon in una fanart, e che Jolyne è entrata nel mondo di Scott Pilgrim grazie ad un artwork.