Le Sfere del Drago tornano al centro della narrazione in Dragon Ball Super

Le Sfere del Drago tornano al centro della narrazione in Dragon Ball Super
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Con l'ultimo capitolo del manga di Dragon Ball Super Toyotaro ha deciso di conferire nuovamente alle Sfere del Dragon il potere di muovere la narrazione. Così, dopo una lunga pausa nelle saghe recenti, il potere di questi oggetti di esaudire i desideri torna ad essere l'espediente che giustifica l'azione.

Dragon Ball si intitola così proprio perché, alle origini della serie, il motivo che spingeva tutti i protagonisti a sfidarsi e a mettere in palio la propria vita era proprio la prospettiva di raccogliere le famigerate sette Sfere del Drago e poter quindi esprimere un desiderio, il quale sarebbe stato immediatamente esaudito.

Con l'espansione enorme che la cosmologia dell'opera creata da Akira Toriyama ha avuto con le ultime saghe, sopratutto nel corso di Dragon Ball Super, le Sfere sono diventate un espediente narrativo minore, che spesso andava a concretizzarsi nella risoluzioni di linee di trama secondarie, come è accaduto anche nell'ultimo Dragon Ball Super: Broly.

Il manga di Toyotaro invece, sembra voler puntare nuovamente sui sette oggetti magici in questione come centro gravitazionale attorno al quale far ruotare le volontà dei protagonisti. L'ultimo capitolo di Dragon Ball Super infatti, il numero 44, ci ha mostrato quali sono le reali intenzioni del nuovo villain, Moro il Mangia Pianeti, e queste ultime hanno proprio a che vedere con il potere di esaudire i desideri.

Apprendiamo infatti che Moro è riuscito a sfuggire al carcere della Pattuglia Galattica grazie all'aiuto di un ex membro dell'Esercito di Freezer, un uomo che, anche se non ne conosciamo ancora l'identità, ha raccontato allo stregone delle Sfere del Drago di Namek e delle loro straordinarie capacità. A quanto pare Moro ha un solo desiderio da esprimere, e per vederlo esaudito è immediatamente partito per la nuova patria delle Sfere, ovvero Neo Namek.

Proprio qui ha incontrato Vegeta e Goku, scontrandosi con il primo in cerca di redenzione per i suoi peccati nei confronti dei namecciani. Interessante senza dubbio questa scelta del magaka, che vuole ripristinare l'originario motore diegetico adoperato da Toriyama, forse alla ricerca di quel sentimento che, agli inizi, la caccia indiscriminata alle Sfere per i cinque continenti restituiva al lettore.

Cosa ne pensate? Vi piace che Dragon Ball Super sia tornato a guardare alle radici del franchise per costruire le motivazioni del suo nuovo antagonista?