I manga di Weekly Shonen Jump sono sempre più brevi? La situazione

I manga di Weekly Shonen Jump sono sempre più brevi? La situazione
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Weekly Shonen Jump è la rivista di manga più famosa al mondo. C'è poco da fare per la concorrenza da quando fu pubblicato Dragon Ball di Akira Toriyama negli anni '80: da quel momento in poi, la rivista iniziò una salita che, seppur si sia ormai interrotta, l'ha piazzata al primo posto staccando i competitor.

Sono state tante le serie di Weekly Shonen Jump importanti, alcune che tornano ciclicamente per festeggiare la rivista oppure con gli autori che si impegnano in altre opere. Tuttavia, la situazione negli ultimi anni sembra essere cambiata, almeno per alcuni lettori. Infatti, sono tante le serie che si sono concluse nel corso degli ultimi anni con un conteggio di volumi relativamente ridotto: The Promised Neverland, Dr. Stone, Demon Slayer: Kimetsu no Yaiba e il recente Mashle. Senza contare che, in previsione, c'è anche la conclusione di My Hero Academia, Black Clover e Jujutsu Kaisen, i tre shonen di combattimento più importanti per la rivista dopo ONE PIECE.

Come mai Weekly Shonen Jump sta facendo concludere così velocemente queste serie, nonostante il loro successo e la perenne ricerca di nuove hit? La situazione, in realtà, è leggermente diversa. Nel corso dei decenni, la rivista di casa Shueisha non ha mai pubblicato opere lunghissime. Ricordiamo infatti che Dragon Ball durò 42 volumi, di certo non quanto la settantina di volumi di Naruto e Bleach o gli oltre 100 di ONE PIECE. E sono proprio questi tre manga, insieme a Gintama, ad aver completamente sfasato la percezione comune.

ONE PIECE, Naruto e Bleach, i cosiddetti big three che poi sono stati accompagnati dal lunghissimo Gintama per tanti anni, sono un caso unico. Di fatto, la rivista non ha mai spinto esageratamente su una lunghezza eccessiva, al massimo per una prosecuzione di diversi volumi. Inoltre, ultimamente la redazione sta facendo molta più attenzione alla salute degli autori e alla qualità della storia, permettendo loro di concluderla se lo ritengono opportuno. Pertanto, anche se queste storie potevano sicuramente permettersi qualche volume in più, cosa che Shueisha avrebbe concesso con molto piacere, non sono un caso particolare osservando l'intera storia di Weekly Shonen Jump, dove le anomalie sono stati i manga con cui tutti sono cresciuti, ovvero il terzetto dei big three.