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My-anime-manga: aggiornamenti e precisazioni sul sequestro
di
Luca Rosati
L' autorevole sito PuntoInformatico ha inserito un articolo riguardante aggiornamenti e precisazioni sul sequesto posto al sito my-anime-manga su continue segnalazioni della casa editrice bolognese Dynit. Questo sito vendeva materiale masterizzato, quindi illegale, di edizione italiane di anime sfruttando le fonti originali delle edizioni home video delle case editrici interessate, tra cui spicca la casa bolognese e altre specializzate nel settore.
Vi riportiamo l' articolo che riporta le dichiarazioni di Mandy Moretti, che fa parte della casa editrice bolognese:
Roma - Si cominciano a chiarire in questi giorni i particolari di una operazione svolta all'inizio dell'anno dalla Polizia Postale di Bari. Nell'ambito di una
azione di contrasto alla pirateria si è giunti al sequestro di apparecchiature
per la contraffazione di materiale audiovisivo e di migliaia di supporti già
pronti per essere venduti, oltre al sequestro di un dominio attraverso il quale si effettuava la vendita. Il tutto, fatto
singolare, ruotava unicamente attorno ad un vasto catalogo composto da titoli
appartenenti al mercato degli anime: vale a dire dei cartoni
animati made in Japan.
"La denuncia alla Polizia Postale di Milano è partita da noi -
spiega a Punto Informatico Mandy Mometti, di Dynit (uno dei denuncianti) - e risale al giugno del 2007: il
sito in questione era conosciuto da molto tempo, da noi come da altre aziende
del settore assieme a cui abbiamo fatto la denuncia". Secondo quanto riferito da
Mometti, i titoli a disposizione provenivano dal catalogo dei principali
distributori italiani, tutti danneggiati dal business portato avanti in Puglia
da non meno di un paio d'anni.
"Il sito era noto e monitorato dalle Forze
dell'Ordine - conferma la squadra TLC della PolPost di Milano -
e offriva download a pagamento attraverso una ricarica su carta di debito
intestata ad un terzo soggetto. Il sito stesso era registrato sotto mentite
spoglie, ma tramite le consuete procedure di indagine siamo riusciti a
rintracciarlo. Facendo seguito alle quattro denunce, la Procura di Milano ha
stralciato a Bari l'inchiesta visto che al momento l'unico indagato risulta
residente a Bari"
Secondo quanto riportato dagli investigatori,
sarebbero però almeno due le persone coinvolte nelle operazioni illegali: "I cantinari -
prosegue la PolPost - così li chiamiamo in gergo, erano almeno una coppia: uno
era il titolare della carta ricaricabile, l'altro il soggetto che mandava in
giro i DVD". Nel corso delle perquisizioni sono stati sequestrati 2.600
supporti già pronti per la vendita, oltre a tre sistemi di
masterizzazione: i danni per i distributori, secondo le Forze dell'Ordine,
sarebbero cospicui.
Secondo Mometti, la perdita subita dalle aziende
coinvolte non sarebbe soltanto pecuniaria: "Ci sono anche altri
siti che fanno streaming e downloading dei nostri titoli, ma in questo caso
venivano messi in vendita DVD masterizzati copiati dagli originali con tanto di
copertina. A prima vista potevano quasi sembrare un titolo stampato da noi, ma
di qualità minore: un danno di immagine oltre che economico". Quantificare una
cifra al momento sembra difficile, ci dice, ma considerato che ogni disco veniva
venduto a 5 euro contro i 20 di prezzo medio di copertina, moltiplicando questa
cifra per almeno 2.600 supporti il totale cresce notevolmente.
Le
chiediamo se non sarebbe possibile accorciare la forbice tra il prezzo
degli originali e quello delle copie contraffatte per diminuire
l'appetibilità per il pubblico della pirateria: "È quasi impossibile - spiega a
Punto Informatico - Per noi ci sono dei costi fissi come l'acquisto dei
diritti, che è la parte più impegnativa, poi ci sono la traduzione,
l'adattamento, il doppiaggio, il lavoro interno. C'è la SIAE da pagare, è tutto
collegato: col mercato di oggi è impossibile praticare prezzi differenti, anche
se cerchiamo di arrivare in edicola con titoli di qualche anno fa anche con
offerte da 9, o anche 5 euro".
Non sarebbe possibile contrastare questi
fenomeni anche con offerte concorrenziali magari in streaming o
download? "A fare certe scelte siamo quasi costretti dalla pirateria:
di cose online ce ne sono molte, e ne nascono sempre di più - racconta a
Punto Informatico - Lì dove riusciamo proviamo a far qualcosa, questo
sito sequestrato era forse il più importante: comunque le aziende ci stanno
pensando, e presto speriamo di riuscire ad offrire qualcosa che convinca le
persone a scaricare, ma a farlo in modo giusto".
Che il giro d'affari
attorno a queste attività illegali sia importante lo conferma anche la Polizia
Postale: "Tutti questi siti che offrono streaming hanno un sacco di pubblicità
accostata ai video: per scovarli occorrono attività di indagine complesse, ma
non è così difficile andarli a individuare. Noi monitoriamo la rete e quando
individuiamo un caso in cui il lucro è notevole, quando si parla di pagamento
per fruire di un servizio, interveniamo per fermare quelle attività in cui il
reato è evidente".
Naturalmente poi ci sono le segnalazioni presentate da
FAPAV o
da altri soggetti coinvolti che fanno scattare immediatamente i controlli:
"Effettuiamo un monitoraggio per individuare coloro che ci lucrano". Perseguire
ogni violazione sarebbe probabilmente impossibile, ci spiegano, ma viene data
ovviamente priorità ai casi in cui qualcuno agisce per far soldi senza escludere
la responsabilità di tutti i soggetti coinvolti. Forse è preferibile
individuare e fermare chi produce per vendere, piuttosto che il singolo
ragazzo che condivide un paio di brani online.
E i distributori come
vedono invece quei fenomeni in crescita che vanno sotto il nome di
fansub? "Per noi rimane un elemento di disturbo - spiega a
Punto Informatico Mometti - che in qualche modo comunque inquina il
mercato: concludere l'acquisto di una licenza non è sempre immediato, e c'è il
rischio che se le persone hanno già visto un titolo poi non siano disposte a
comprare il DVD in seguito".
Il mercato, spiega a Punto
Informatico, è tenuto in piedi da aziende come Dynit e altre che
acquistano in modo regolare una licenza e poi provvedono a
rendere disponibile un titolo sul mercato italiano con tutto quello che
comporta: "Seguiamo una prassi per lavorare in modo serio e onesto: la crisi che
ha colpito il nostro settore non è certo aiutata da questi fenomeni, anche se
una fetta di appassionati autentici resta comunque sempre interessata ai nostri
prodotti anche se già conosce la storia".
Per quanti invece avessero
scoperto una passione e un talento per l'adattamento, la porta per
passare al lato chiaro della traduzione è sempre aperta: "Siamo
sempre in cerca di persone che hanno voglia di lavorare - conclude Mometti - Ci
è impossibile assumere tutti, ma diamo sempre un'occhiata ai curriculum che ci
mandano attraverso il nostro sito: cerchiamo sempre di dare una possibilità a
tutti".
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