My Hero Academia: quella degli eroi è una società razzista?

My Hero Academia: quella degli eroi è una società razzista?
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Sullo sfondo della guerra tra eroi e criminali, l’autore Kohei Horikoshi lancia un forte messaggio d’attualità ai suoi lettori. Persino in un mondo “giusto” come quello di My Hero Academia, il fenomeno del razzismo dilaga nella società. Può il manga contribuire a mitigare la discriminazione sociale e razziale?

Quello creato dal mangaka giapponese, è un mondo fatto di superpoteri e di eroi sempre pronti ad aiutare il prossimo. Tuttavia, pur in un contesto del genere, la popolazione sembra ancora provare sentimenti di discriminazione razziale, soprattutto verso coloro i quali posseggono un Quirk mutante, oppure verso i nati senza Quirk.

Nel corso dell’opera, abbiamo assistito a diversi fenomeni di razzismo. Sin dal principio, sappiamo che il protagonista Izuku Midoriya, uno dei rari nascituri senza alcuna Unicità, era preso in giro dai propri compagni. Il suo soprannome Deku, attribuitogli da Bakugo, nasce proprio da ciò.

Ma non solo, nel corso della Stagione 5 della serie anime, gli spettatori hanno scoperto che Spinner è divenuto un Villain al servizio di Tomura Shigaraki proprio a causa dell’emarginazione sociale a cui era quotidianamente sottoposto. Persino la teoria del traditore del Liceo Yuei, attuale nei recenti capitoli del manga, pare trovare una spiegazione nel razzismo.

Appare dunque chiaro che, seppur dominata dalla bontà degli eroi, quella di My Hero Academia sia una società quasi fondata sul razzismo. E allora, infondo Shigaraki non ha tutti i torti: gli eroi non sono a prescindere quelli dalla parte del bene. I Villain, ad esempio, hanno estinto il Creature Rejection Clan, un culto che odiava e commetteva violenze contro gli individui ritenuti mostruosi. In questo caso, sono stati quelli dell’Unione dei Villain a essere dalla parte del giusto.

Gli individui con un Quirk mutante sono ancora visti come un qualcosa di strano, un qualcosa di diverso e da tenere a distanza. Un esempio di ciò lo si può notare dalla storia di Shoji della 1-A. Cresciuto in una città in cui la discriminazione sociale era all’ordine del giorno, era preso in giro a causa del suo aspetto fisico. A oggi, indossa una maschera proprio per non doversi far vedere in faccia, un volto ritenuto orrido e terrificante.

Riuscirà mai la società, sia quella reale che quella degli eroi, a superare la discriminazione razziale? E My Hero Academia potrà avere un ruolo in tutto ciò? Vi lasciamo all'artwork crossover tra My Hero Academia e Spider-Man e allo spirito natalizio nello sketch di Horikoshi.

FONTE: CBR
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