Netflix e il mercato estero stanno aiutando gli studi di animazione?

Netflix e il mercato estero stanno aiutando gli studi di animazione?
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L'industria dell'animazione sta affrontando un periodo piuttosto complicato, a tratti peggiorato a causa del Covid-19. Nonostante ciò, a quanto si evince dalla parole del producer di Kemono Friends, l'intervento internazionale dentro il settore ha iniziato ad incrementare la liquidità per gli studi di animazione.

Yoshitada Fukuhara, un celebre produttore giapponese, aveva l'anno scorso discusso in merito all'importo necessario per uno studio di animazione per produrre un episodio di un anime quantificato in circa 15 milioni di yen (120 mila euro al cambio attuale) per una serie da 12 puntate. Con una rapida somma, dunque, è facilmente rintracciabile il costo totale di ciascuna serie anime -sempre da 12 episodi- fissata in media a circa un milione e mezzo di euro.

Recentemente, tuttavia, Fukuhara ha aggiornato i dati sottolineando come l'avvento del mercato estero, tra cui Netflix e il futuro approdo di Sony, abbia incrementato la media di ulteriori 5 milioni di yen (40 mila euro) per un nuovo totale di 160 mila dollari a puntata. Ciò, dunque, è frutto della volontà degli investitori esteri che stanno cercando di accaparrarsi gli studi più grandi per sfruttare il talento dei migliori creatori per realizzare serie di alto profilo e incrementare le vendite e massimizzare i profitti.

A farne le spese sono gli studi più piccoli che difficilmente riescono a ottenere determinati diritti d'autore o anche solo a competere nelle trattative contro aziende più grandi. Per questo motivo, il producer ha infine aggiunto che è probabile che gli studi inizieranno a puntare sui copyright interni, come fa già TOEI Animation (Digimon, Dragon Ball), o su titoli originali.