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Nuova intervista ad Ivo de Palma, doppiatore di Pegasus (Saint Seiya)
INFORMAZIONI SCHEDA
di
Luca Rosati
E' disponibile on-line una nuova esclusiva intervista fatta dai nostri colleghi di ANIMECLICK in collaborazione con l' attivissimo forum ANIMEFUN ad Ivo De Palma, grande doppiatore conosciuto per aver prestato la voce - e che presta ancora adesso - a Pegasus (o Seiya che dir si voglia) uno dei Bronze Saint protagonisti dell' anime I Cavalieri dello Zodiaco. Intervista abbastanza importante, dal momento che da domani, 17 febbraio su Italia1 alle ore 13.40, debutterà finalmente dopo rinvii e falsi allarmi, la nuova serie di episodi di Saint Seiya - Hades, il capitolo Inferno tanto atteso dai fan italiani e non de "I Cavalieri dello Zodiaco" in PRIMA VISIONE TV.
Riportiamo per intero l' intervista, ringraziando per la disponibilità il sito ANIMECLICK e il forum ANIMEFUN, siti di importante riferimento per tutti gli appassionati di anime e manga in Italia.
AC) Salve Ivo, grazie per l'intervista congiunta tra AnimeClick.it e
Anime Fun! Può cominciare presentandosi ai nostri lettori (non che ce
ne sia bisogno, ma è una delle classiche domande di rito)?
IDP)
Alle soglie dei 47 anni, al microfono da 25, si può dire
che più di metà della mia vita sia trascorsa prestando la mia voce ad
altri volti. La lista di persone da ringraziare, per avermi concesso di
vivere di un lavoro che mi piace e che affronto tuttora non certo come
ripiego, ma con grande passione, sarebbe piuttosto lunga. Si tratta di
insegnanti, colleghi e direttori di doppiaggio che, nel corso degli
anni, hanno messo (intenzionalmente o meno) tempo, intelligenza e
bravura al servizio della mia crescita professionale. Quel po' di cose
che so fare (ars longa, vita brevis...) le devo a loro.
AC) Bene, entriamo subito nel vivo di questa chiacchierata: tra
pochi giorni saranno finalmente in onda, su Italia 1, i tanto attesi
nuovi episodi della serie Hades de I cavalieri dello zodiaco,
che in un primo momento si vociferava sarebbero andati in tv nel corso
della prossima primavera. L'impressione è che, dopo la fine di Sanctuary, Mediaset si sia mossa
velocemente, forse per accordi con Giochi Preziosi, e abbia accelerato i tempi di lavorazione per il capitolo Inferno. Quanto inciderà questo sul risultato finale dell'adattamento? Gli episodi andranno in onda a doppiaggio in corso?
IDP)
Il doppiaggio, nel momento in cui mi pervengono queste
domande, è già terminato. I primi episodi sono già pronti per la messa
in onda. Gli ultimi devono probabilmente ancora passare per le
indispensabili fasi di postproduzione audio e video (ottimizzazione e
mix delle voci, eventuali interventi di correzione video per motivi di
censura ecc.), ma saranno sicuramente pronti per l'appuntamento
televisivo che li riguarda.
AC) Recentemente c'è stata una polemica con il sito di SSDS.it a
proposito di poca continuty con il doppiaggio storico della serie, e il
gruppo ha perfino aperto una petizione e un sondaggio online per un
ridoppiaggio totale di Hades. Che cosa vuole dire ai veri fan
dei cavalieri? Quanto, in realtà, SSDS.it ha influito - e può influire
- nella decisione di Mediaset di utilizzare il vecchio adattamento in
favore di uno fedele alla lettera, o in un possibile riadattamento?
IDP)
Credo che si tratti di polemiche del tutto infruttuose,
rispetto ai fini che gli improvvidi promotori vorrebbero porsi.
Quand'anche Mediaset dovesse dar loro credito, si tenga presente che io
non ho alcun obbligo contrattuale di ricoprire il ruolo di Pegasus,
e quindi, in caso di iniziative che delegittimano in modo così brutale
tanta parte del mio lavoro, rifiuterei di farlo, vanificando comunque
il loro tentativo. Se poi i viziatelli vogliono passare alla storia
come coloro che hanno affossato Saint Seiya in Italia,
privandolo di una delle voci più rappresentative (e potrebbe non essere
l'unica, oltretutto...) facciano pure. Tali scomposte iniziative,
viceversa, paiono molto funzionali ai loro fini interni, dal momento
che quel gruppo, ora come ora, non ha più molte ragioni per sussistere,
e sembra disperatamente alla ricerca di nuove, pretestuose, campagne
per mantenere una certa visibilità. Siamo d'accordo che le opinioni di
tutti vanno rispettate, ma un conto è un parere sfavorevole, tutto un
altro è un sondaggio/petizione (scorretto peraltro anche nel metodo,
visto che si poteva rivotare allegramente più e più volte...) che parte
dall'assunto che il mio lavoro, in toto, "non vale niente"... Credo che
chiunque possa capire che il dialogo, in queste condizioni, si fa
piuttosto difficile, ed è escluso in partenza proprio dalla condanna
senza appello emessa da costoro.
Mi paiono, in questo, molto più maturi i fan di Ken il guerriero,
che hanno accolto piuttosto bene i film e gli OAV recentemente immessi
sul mercato con un cast doppiaggio completamente rinnovato (e dire che Alessio Cigliano
è ancora vivo e vegeto...). Hanno capito, in buona sostanza, che i
tempi sono cambiati, e che il doppiaggio che li ha fatti innamorare
quando erano bambini, doveva restare un caro ricordo, giacché sarebbe
stato improponibile a nostri giorni. In ogni caso, sottolineo che fui
il primo a contattare Stefano Cerioni, il dialoghista dell'epoca, per Hades,
e che il collega (che peraltro non è più dialoghista da tempo), rifiutò
l'incarico. In un topic aperto sul mio sito da uno di questi, come
definirli, "integralisti e petizionisti storici" (e subito rimosso
perché zeppo d'insulti, anche sul piano morale e addirittura fisico, a
dimostrazione che fanatismo, imbecillità e razzismo vanno spesso a
braccetto), si adombra che io, poco propenso (secondo lo sprovveduto) a
condividere con altri il merito di quell'adattamento, non avrei
insistito abbastanza con Cerioni. Ora, tono di quella missiva a parte (se i valori che trasmette Saint Seiya agli amanti della prosa aulica sono quelli, tanto vale leggersi Mein Kampf...),
raramente ho potuto riscontrare tanta ignoranza su come funzionano le
cose in una sala di doppiaggio (e dire che costoro furono perfino
ospiti durante le sessioni di registrazione del Sanctuary, ma
forse in quel caso l'intento era solo acquisire materiali audio e video
da poter spacciare sul web con il proprio marchio...). Se Cerioni avesse accettato, mi avrebbe risparmiato, allora e adesso, un sacco di rogne, anche perché, a differenza del Meikai, io non ebbi nemmeno il tempo di curare personalmente tutti i dialoghi del Sanctuary
(che infatti sono firmati anche da altro collaboratore). Quindi ne sono
responsabile soltanto in parte (taluni errori compresi), essendomi
limitato a supervisionare il lavoro del collega (che in totale adattò
la maggioranza di quei copioni). Ma non disconosco affatto quei
dialoghi, in quanto ben prima che Mediaset mi affidasse il
lavoro, e sicuramente subito dopo che vi fu l'assegnazione effettiva,
io chiarii quali sarebbero state le linee generali del mio intervento:
rispettose del lavoro passato, ma anche della sopraggiunta maturità dei
tempi e del pubblico, escludendo pertanto vere e proprie violenze alla
coerenza della trama e alla caratura psicologica dei personaggi. In
questo, lavorai a stretto contatto con i funzionari della fascia
ragazzi Mediaset, ricevendo il massimo della disponibilità e
della collaborazione anche su aspetti molto delicati, come il
ripristino della figura del Buddha, censurata nella serie
classica, e lo sdoganamento del concetto di "morte", purché non
proposto in un contesto di violenza gratuita e fine a se stessa. Mi si
dice che gli attuali dialoghi di Saint Seiya sono all'infimo livello di quelli di Dragon Ball...
io credo, molto semplicemente (confortato dal parere della maggioranza
del pubblico) che questo non sia vero. E' cambiata, peraltro, la
struttura drammaturgica della trama. Nel Sanctuary non vi sono
più scontri che durano episodi interi, tutto è molto più frammentato
già a livello di sceneggiatura, quindi è impossibile riproporre le
stesse cose del passato. Un pubblico maturo, questo lo capisce. Chi è
rimasto a quando aveva 8 anni, invece, pesta i piedi. Ma se non ci
hanno pensato mamma e papà, a insegnare a costoro educazione e
rispetto, ormai è tardi, purtroppo.
AC) Accantoniamo per un po' l'argomento Saint Seiya, del quale è direttore del doppiaggio per Hades, oltre che storica voce di Pegasus:
può spiegare brevemente a tutti noi profani le fasi principali
dell'adattamento di un anime, dopo che le è stata affidata la direzione?
IDP)
Sull'adattamento ho recentemente pubblicato un video, già visto da migliaia di persone, sul mio sito, e sulle mie pagine di YouTube e Facebook. Vi rimando pertanto alla visione di quel contributo.
AF) In Naruto lei doppia il simpaticissimo maestro Gai:
ultimamente stanno andando in onda i nuovi episodi della serie, ci può
dire fino a che punto siete arrivati con il doppiaggio italiano?
IDP)
Non ne so assolutamente nulla, dal momento che in quel
caso non mi occupo di altro che non sia prestare la voce al mio
personaggio.
AF) Parlando sempre della serie giapponese di Masashi Kishimoto,
esistono dei film ancora inediti in Italia: ne avete già adattato/doppiato qualcuno? Fabrizio Margaria,
responsabile della fascia ragazzi di Mediaset, ne ha confermato la
messa in onda, prossimamente, su Italia 1. Esiste già qualcosa di
pronto?
IDP)
So che quanto sto per dire ti farà specie, ma non so nemmeno di che cosa tu stia parlando...
AF) Un altro anime che sta adattando e dirigendo è Legend Z,
dove doppia il padre del protagonista, Sasuke. Una serie sicuramente
promettente, che forse andrà in onda sul nuovo canale del digitale
terrestre Mediaset, Hiro. Il doppiaggio è finito? Può dirci in
anteprima chi doppierà il protagonista?
IDP)
Il doppiaggio è terminato da mesi. Sulla messa in onda
non ho alcun elemento da anticipare. Il protagonista maschile (il
giovanissimo Shu Matsutani) è doppiato dall'ottima Marcella Silvestri. Gli altri protagonisti sono Tosawi Piovani (Meg), Irene Scalzo (Mac), e Renato Novara (Dino). Presenti anche Alessandro D'Errico (Shiron), Mario Zucca (Ranshin) e Luisa Ziliotto (BB).
AC) Che criteri vengono usati solitamente nell'attribuzione di una
voce ad un personaggio piuttosto che un'altra, e che importanza
assegna, se ne assegna, alla somiglianza delle voci italiane con quelle
originali?
IDP)
La distribuzione italiana di ogni personaggio va
valutata con criteri che possono cambiare da una volta all'altra. Non
c'è nulla di assoluto e immodificabile. Intanto, bisogna dire che
spesso è il cliente che sceglie, sulla base di una rosa di proposte del
direttore, quindi la domanda andrebbe innanzitutto rivolta, per i
grossi ruoli, ai committenti. La somiglianza con la voce originale
sembrerebbe essere un criterio oggettivo da privilegiare, ma, qualora
mi sia concessa facoltà di scelta, se so che una voce diversa (come nel
caso di Rhadamante) mi garantisce esiti artistici di assoluto
valore e molto superiori a quelli che otterrei con altra voce più
simile all'originale, non esito (a costo di perdere il saluto dei
soliti dementi con paraocchi e paraorecchie) a scegliere di conseguenza.
AC) Se al giorno d'oggi improvvisamente venissimo scaraventati
all'interno di una sala doppiaggio, cosa ci troveremo di fronte? Cosa
vedremo?
IDP)
Due ambienti distinti: regia e sala microfono. In regia
il fonico, il direttore di doppiaggio, in sala microfono, oltre
all'assistente al doppiaggio (se lo spazio lo permette, altrimenti sta
in regia col direttore), abbiamo il/i doppiatore/i, alle prese col
suo/loro migliore amico (o peggior nemico...) cioè il microfono (che
cattura in dettaglio la prestazione vocale), e con tutta una serie di
strumenti di controllo (leggio e copione adattato, cuffia, monitor
video), il cui utilizzo va automatizzato (come quando si guida l'auto)
per potersi concentrare sulla recitazione. Il vantaggio è che tali
strumenti, dalla cantinaccia alla sala microfono che sembra un salotto,
sono uguali dappertutto, quindi un professionista, nominalmente, è in
grado di lavorare in qualunque sala italiana e a fianco di chiunque.
AC) In che modo le nuove tecnologie hanno influito sull'opera di doppiaggio di un cartone animato?
IDP)
Il computer ha velocizzato una serie di operazioni di
sala (carico e scarico dei vari episodi, reperimento delle sequenze su
cui lavorare, ascolto contemporaneo della colonna sonora internazionale
e di altre voci eventualmente già incise), consentendo, a parità di
quantità di materiale da lavorare, il taglio di alcune tempistiche
tecniche a tutto vantaggio della cura dell'interpretazione. In più, è
possibile intervenire in tempo reale sulla corretta sincronizzazione di
alcune battute, evitando un rifacimento che potrebbe anche risultare
peggiore dal punto di vista espressivo. Ma è indubbiamente anche e
soprattutto in ambito post-produttivo (post-sincronizzazione,
ottimizzazione, impiego di plug-in dedicati, selezione - ma solo per il
doppiaggio cinematografico - delle migliori "takes"), che i vantaggi
delle nuove tecnologie sono evidenti.
Purché un bel giorno il computer non finisca per sostituire anche i doppiatori...
AF) Quando un cartone animato viene tagliato in due parti, il
montaggio viene affidato alla sede che gestisce l'edizione italiana o
viene operato direttamente dal cliente? Se vi viene subito detto che
una serie andrà in onda tagliata, con episodi da dieci minuti, come a
volte accade, lavorate sulle parti "mozzate" o sull'episodio completo?
IDP)
In sala si lavora sempre e comunque sull'episodio
completo, perché un master completo è sempre previsto, per tutti i
possibili utilizzi successivi, alternativi a quello televisivo. Gli
eventuali tagli, o interventi video (tipo virare il sangue ad altro
colore...) sono operati successivamente, in genere presso lo stesso
stabilimento (se provvisto anche di struttura video) e su istruzioni
precise del cliente.
AF) Un problema che affligge l'Italia, come altri paesi del mondo, è
la censura. Si è mai occupato dei tagli e delle censure di una serie?
Come si opera in postproduzione?
IDP)
Il cliente dà istruzioni precise in merito, a seconda del target che prevede di raggiungere. E non crediate che Mediaset sia necessariamente il "male assoluto" che tanto vi piace dipingere. La RAI,
in fatto di cartoni animati, è anche peggio, visionando battuta per
battuta tutti i copioni adattati, prima dell'impiego in sala. Sui
motivi che spingono le emittenti a programmare (censurando) in fascia
protetta quanto potrebbero proporre integralmente al di fuori di tale
finestra protettiva ho una mia opinione, naturalmente, ma non sono la
persona più indicata da interpellare.
AC) Spesso sentiamo i fan del doppiaggio più ferrati - ma anche no -
discutere animatamente su quale sia meglio tra doppiaggio fatto a Roma
e doppiaggio realizzato a Milano: conta così tanto la città in cui
effettivamente questo viene realizzato? I doppiatori romani sono
veramente preferibili ai loro colleghi milanesi? Qual è la sua
esperienza?
IDP)
Sarò necessariamente sintetico, giacché non ho alcun
titolo per fare paragoni tra piazze o classifiche tra colleghi. A Roma
il doppiaggio è nato e si è sviluppato, non soltanto dal punto di vista
artistico, ma anche dal punto di vista delle strutture dedicate
(stabilimenti, fonici e quant'altro ruota attorno alle voci). E' chiaro
che a Roma c'è tanta gente piuttosto, o molto, brava. Ma molti colleghi
romani, in realtà, non sono... romani, nel senso che a Roma si sono
trasferiti e ora stabilmente vi lavorano, quindi non credo si possa
parlare di inferiorità "genetica" delle voci che nascono e si
sviluppano altrove. Vari colleghi del nord, pur non facendo il passo di
un trasferimento definitivo, sono spesso a Roma, a fianco dei colleghi
di quella piazza, e non mi risulta che sfigurino così tanto, al
confronto. Al giorno d'oggi, inoltre, la compresenza, su uno stesso
prodotto, di voci romane e di altre piazze è molto più frequente che in
passato. Qualche tempo fa è stato trasmesso in televisione The Hard Corps. Il protagonista, cioè Van Damme, fu doppiato a Roma dal collega Luca Ward. Tutto il resto del film a Milano. L'antagonista negativo di Van Damme era un rapper nero di nome Terrell, doppiato da... Ivo De Palma...
AC) Nel 1996 lei ha condiviso la direzione del doppiaggio del film I cavalieri dello zodiaco - L'ultima battaglia per Dynamic Italia con Fabrizio Mazzotta: com'è stato lavorare col suo collega? Come vi siete divisi i compiti? Sono sorti contrasti o rivalità?
IDP)
Non ci siamo nemmeno parlati. Né a me fu comunicato chi avrebbe diretto i colleghi romani.
AC) Lei è uno stimato e famoso dialoghista, attore, doppiatore,
direttore del doppiaggio. Attraverso Filmdubsters, come specificato sul
suo sito web (www.ivodepalma.it/),
la sala di doppiaggio e postproduzione audio di cui è direttore
artistico, tiene da tempo corsi di doppiaggio, dizione, adattamento
dialoghi.
I corsi sono per un ristretto numero di allievi selezionati, ma oggi,
quali possibilità ha realmente un ragazzo che intende lavorare nel
mondo dei doppiatori professionisti? La sensazione che spesso s'insinua
tra gli aspiranti è quella che se non appartieni a una determinata
casta, o famiglia d'arte, le porte rimangano chiuse. E' così?
IDP)
Io sono forse figlio d'arte?
Non mi pare. Quindi direi che l'ultima asserzione sia destituita da
ogni fondamento. Certo, le famiglie d'arte esistono, così come sono
sempre esistite anche prima che il doppiaggio fosse tra i possibili
sbocchi lavorativi di un giovane, o meno giovane, professionista della
voce.
Eravamo già troppi quando ho cominciato io, ma ciò non ha impedito a me
e a tutti quelli della mia generazione di intraprendere la nostra
strada. Il ricambio delle voci, del resto, è fisiologico, e anche se
io, con 25 anni di esperienza, sono mediamente più bravo di un ventenne
agli inizi, lui ha comunque, per determinati ruoli più vicini alla sua
età, la voce più giusta.
I corsi servono (se il docente merita questo titolo...) a insegnarti il
sincrono, la gestione della sala e il modo più corretto di affrontare i
vari repertori. Se sussistono i prerequisiti indispensabili (dizione e
recitazione) gli allievi sono nella condizione ideale per essere
valutati e aiutati nella fase di inserimento nel mondo del lavoro (se i
direttori devono insegnarti anche l'abc, per intenderci, è un
casino...). I corsi sono una scommessa, naturalmente. Che io penso di
proporre al prezzo giusto, tutto qui.
AC) Il sogno di molti appassionati dilettanti di doppiaggio, come
dicevamo, è quello di diventare professionisti del settore. Ma, oltre
alle soddisfazioni personali (impagabili), è un mestiere con cui si
riesce a vivere, o è necessaria una seconda fonte di reddito? Non
vorremmo essere impudenti (ma in realtà lo siamo), ma quanto si può
guadagnare all'ora in sala recitando le proprie battute?
IDP)
Le tariffe sono pubblicate nel contratto nazionale, la
cui versione aggiornata (al 2007) è sicuramente scaricabile dal sito
dei dialoghisti romani, www.aidac.it.
Per il resto, posso tranquillamente dire che un doppiatore
professionista quotidianamente in sala di doppiaggio (e considerate che
molti usano la voce anche in pubblicità...), guadagna tranquillamente
pane e companatico. Il problema, semmai (come nell'ultimo anno...) è
essere in sala quotidianamente...
AC) Può raccontarci, se c'è stato, un episodio particolarmente simpatico o imbarazzante vissuto in sala doppiaggio?
IDP)
Diciamo che in 25 anni ne ho viste di cotte e di crude, al momento non mi sovviene nulla di particolare.
AC) Conosce AnimeClick.it o Anime Fun!? Se sì, cosa ne pensa dei nostri portali?
IDP)
Non li conosco a sufficienza per esprimere un giudizio.
AF) In rete c' è sempre un vero e proprio giro di serie animate
(subbate, muxate, rippate). Tutto questo è ovviamente illegale, ma
molti appassionati sono sorprendentemente esperti in ambito video e
audio: ovviamente le società si lamentano del loro operato, ma a volte
i prodotti finali sono migliori di quelli presentati al pubblico,
ufficialmente e legalmente. Cosa ne pensa?
IDP)
La mia posizione professionale non mi consente di
esprimere giudizi pubblici, su tali materiali, che vadano oltre l'ovvia
constatazione che sempre di iniziative illegali si tratta.
AF) Come viene realizzato il video di una sigla italiana? Con quale
criterio vengono scelte le immagini? Il Tv-Size di una sigla viene
affidato alla società di doppiaggio o è realizzato direttamente dal
committente? Quali sono i software professionali più impiegati nel
settore?
IDP)
Non li conosco, non essendo, nemmeno in minima parte, inerenti al mio lavoro.
AC) Torniamo infine agli amatissimi cavalieri: dopo tanti anni in cui è stato Pegasus, e ora è tornato nei suoi panni e alla direzione del doppiaggio di Hades,
ci può dire veramente cosa ne pensa della serie? Le piace? E se sì,
cosa in particolare, oppure per lei è solo una delle tante?
IDP)
Mi piace Hades più di tutto il resto, anche
perché me ne occupo direttamente (rogne comprese...). Non direi che è
un prodotto come tanti, dal momento che gli dedico molte più energie di
quelle che mi sono strettamente pagate da chi mi dà il lavoro.
Considerate che iniziative come quella di aprire i cantieri
dell'adattamento del Meikai agli appassionati (tutti, anche
quelli che volevano usassi direttamente i loro copioni e che, pertanto,
ora dicono che il mio lavoro non vale niente...), sempre nel rispetto
delle prerogative decisionali mie e, soprattutto, del cliente, ve le
sareste sognate, con Carabelli e Cerioni al timone della baracca...
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