L'ONU sulla pedopornografia negli anime: "Servono provvedimenti". La risposta del Giappone

L'ONU sulla pedopornografia negli anime: 'Servono provvedimenti'. La risposta del Giappone
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Pochi mesi fa vi parlammo delle nuove linee guida dettate dall'ONU, l'Organizzazione delle Nazioni Unite, rispetto a quelle che furono definite come "ragazze non esistenti". Con questa controversa espressione il Consiglio per i diritti umani intese le giovani protagoniste degli anime, secondo molti sessualizzate ben oltre i canoni dell'accettabile.

In Giappone il problema della pornografia minorile esiste, come dimostrano le tristi notizie condivise dagli stessi media nipponici nelle ultime settimane, ma secondo i fautori di manga e anime la colpa non sarebbe assolutamente da indirizzare verso questo tipo di media.

I 29 rappresentanti del Consiglio sopracitato comunque non si sono trovati d'accordo e senza troppe sorprese, hanno varato delle nuove linee guida - non obbligatorie - con l'obiettivo di ridurre al minimo il numero di minori presenti nelle serie animate. La dichiarazione dell'ONU recita quanto segue: "La Commissione è profondamente turbata dall'enorme quantità di materiale reperibile online e offline, compresi disegni e rappresentazioni animate, raffigurante minori con una condotta sessualmente esplicita. Il Consiglio si dice inoltre preoccupato degli effetti che questi prodotti potrebbero avere nel campo del rispetto verso i bambini e nella tolleranza delle masse. La Commissione pertanto incoraggia gli Stati a prendere provvedimenti legali verso chiunque produca e condivida materiale pornografico, anche animato, ritraente minori in procinto di compiere atti sessuali".

Il ministro degli Affari Esteri giapponese, sentitosi chiamato in causa, ha risposto dichiarando: "Siamo molto delusi, il problema non è stato gestito con la dovuta accortezza. La Commissione non ha aperto una discussione tra i Paesi che sembrerebbero essere i più influenzati da questo tipo di decisione, incluso il nostro". Già nel mese di marzo, i rappresentanti del Giappone chiesero una revisione delle linee guida asserendo che restrizioni di questo tipo andrebbero a "intaccare la libertà d'espressione, e che pertanto vadano tenute al minimo indispensabile". Successivamente, vennero proposte dagli stessi rappresentanti alcune modifiche rispetto ai paragrafi inerenti ai "personaggi non esistenti".

E voi cosa ne pensate? Credete che servano provvedimenti su questo campo? Fatecelo sapere lasciando un commento nel riquadro sottostante!