Perché ONE PIECE va sempre in pausa? La storia degli stop di Eiichiro Oda

Perché ONE PIECE va sempre in pausa? La storia degli stop di Eiichiro Oda
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Chi segue ONE PIECE da anni in pari con la rivista Weekly Shonen Jump sa che la redazione concede spesso delle pause a Eiichiro Oda. Il mangaka, almeno sulla rivista di casa Shueisha, è quello che ottiene più stop settimanali di tutti - escluso il caso particolare di Hunter x Hunter. Ma com'è nato tutto questo? Perché ONE PIECE fa così tante pause?

All'inizio della serializzazione nel 1997 e nei primi anni successivi, Weekly Shonen Jump non gliele concedeva di certo. Come tutti i mangaka dell'epoca, specie sull'ammiraglia di casa Shueisha che guardava soltanto al successo, anche Oda lavorava come un forsennato con ritmi disumani. La prima pausa per il mangaka arriva nel febbraio 2001, dopo la pubblicazione del capitolo 171. Il manga tuttavia iniziava a diventare famosissimo in Giappone, vendendo milioni su milioni di copie.

Fino al 2009, tuttavia, Eiichiro Oda si limitò - oltre alle consuete pause di Weekly Shonen Jump - a un massimo di 3 o 4 pause l'anno, quindi di certo non come i ritmi attuali. Nello scorso decennio tuttavia le condizioni del mangaka si sono leggermente deteriorate e, tra qualche operazione particolare e un po' di stanchezza, la rivista ha iniziato a intensificare le pause per preservarlo il più a lungo possibile. Inizialmente il numero di pause aumentò sulle 6 o 7 l'anno, mentre dal 2014 fu quasi fisso l'ottenimento di una pausa per ONE PIECE ogni 4 o 5 capitoli, in seguito a un'operazione alle tonsille.

Questo ritmo è stato mantenuto fino a metà 2020, quando con l'arrivo del COVID-19 sono cambiate le routine lavorative del mangaka, il quale ha insistito per continuare a lavorare con il classico metodo con carta e penna e lasciare da parte il digitale. Il via vai di assistenti nel suo studio è così diminuito, rallentando i ritmi. Da ciò è scaturita una routine che ha portato ONE PIECE ad andare in pausa ogni tre capitoli, senza però scartare ogni tanto una pausa ogni due capitoli.

Tutto ciò serve per salvaguardare la salute del mangaka, che ormai disegna senza sosta da oltre 20 anni, sia da problematiche d'età e di affaticamento che dal COVID-19.