La pirateria in Giappone diventa incontrollabile, la denuncia dell'ABJ

La pirateria in Giappone diventa incontrollabile, la denuncia dell'ABJ
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la pirateria è un fenomeno molto sentito in Giappone, soprattutto nei riguardi della cultura manga e anime che rientrano in un mercato di diversi miliardi di dollari. Negli ultimi anni la posizione del governo e delle case editoriali si è rafforzata con un pugno duro, ma la situazione continua ad essere delicata e complessa.

L'anno scorso l'ABJ, acronimo di Authorized Books of Japan, aveva segnalato una crescita della pirateria parallela a quella delle vendite dei manga. Tuttavia, neanche la società nipponica aveva preventivato l'aumento del fenomeno nel corso di quest'anno che ha moltiplicato le perdite fino a 782 miliardi di yen (circa 6 miliardi di euro).

L'agenza spiega: "Il numero totale di accessi ai primi 10 siti di pirateria manga nell'ottobre 2021 è stato vicino ai 400 milioni. Sono stati registrati un totale di 398,33 milioni di visite per i primi 10 siti combinati, senza contare che le visite totali per i primi tre di questi, incluso MangaBank che ha chiuso a novembre, hanno superato i 300 milioni per la prima volta. Questa cifra è più di tre volte superiore a quella dello stesso mese dello scorso anno.

Gli utenti di MangaBank, infatti, sono migrati altrove e di conseguenza l'agenzia non si aspetta un calo nei prossimi mesi. ABJ possiede un elenco di oltre 400 siti che diffondono o possiedono materiale pirata, tutti portali già segnalati a chi di dovere per tentare di porre un freno ad una questione attualmente fuori controllo.