Planeta DeAgostini e le origini di Robin

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Volume speciale dedicato al giovane pupillo di Bruce Wayne alias Batman, Robin. Questa volta potremo leggere le avventure che riguardano i primi tempi di attività del giovane allievo dell' uomo pipistrello, il cui vero nome è Dick Grayson.

Maggiori informazioni dal sito della casa editrice Planeta DeAgostini:

Robin Anno Uno

In Robin: Anno Uno scopriamo l'origine di Dick Grayson, il primo Robin. Attraverso il racconto di Alfred, l'inappuntabile maggiordomo di Villa Wayne, verremo a conoscenza dei fatti accaduti nei primi mesi di attività del giovane pupillo di Batman. E nella post-fazione, Scott Beatty, uno degli sceneggiatori del volume spiegherà i motivi per i quali Robin è diventato una delle figure più importanti della batfamiglia e come ha fatto un semplice studente a diventare un eroe.  

Senza ombra di dubbio, Dick Grayson è il personaggio di fumetti più avvincente di sempre. E vi faccio notare che sto parlando di Dick e non del suo alter ego, Robin il Ragazzo Meraviglia. Dopo di lui, ci sono stati altri Robin (uno addirittura era una ragazza!), ma Dick è stato il primo... e a mio modesto parere, il migliore!

Anche se non è stato cronologicamente il primo partner di un eroe nella lotta al crimine -e se vogliamo dirla tutta, nemmeno la prima spalla- Dick è certamente il più iconico e più famoso. Questo perché era il ragazzo scelto per fare da scudiero al Cavaliere Oscuro. Proprio lui. Batman.

Ora, negli annali del fumetto, non c'è personaggio più solitario del Crociato Incappucciato. Era appena un bambino quando la madre e il padre furono brutalmente uccisi in una squallida strada di Gotham City, luogo che da quel giorno verrà ricordato con disprezzo come "Crime Alley". Dopo aver giurato vendetta non solo per l'omicidio dei suoi genitori, ma nei confronti del criminestesso, Bruce Wayne s'impegnò in un'inesorabile guerra contro l'ingiustizia. E per lui niente avrebbe avuto più importanza, se non questa guerra. Non avrebbe più contato la sicurezza personale. Non avrebbero più contato i rapporti umani (a eccezione del fedele maggiordomo Alfred Pennyworth, ovviamente). Niente.

Poi arrivò questo ragazzino. Sì, Dick Grayson. Figlio di trapezisti ed esperto ginnasta, Dick è praticamente nato con le ali. Anche lui fu testimone della morte dei suoi genitori, vittime di uno spietato gangster che sabotò i trapezi per colpire Haly, proprietario del Circo Haly, che si rifiutava di pagare la protezione dall'ignobile Boss Zucco.

Forse Batman notò qualcosa di familiare nell'espressione stoica di Dick Grayson, un ragazzo che aveva bisogno di vedere la giustizia in un mondo crudele e corrotto. E così il Cavaliere Oscuro prese una delle sue decisioni migliori, o forse fu uno dei suoi errori peggiori, a seconda del punto di vista, soprattutto se pensate al numero di avventure in cui il ragazzo ha rischiato sul serio la pelle.

Be', conosciamo tutti la storia di come Batman addestrò Dick per farne il suo partner, il suo secondo nella guerra al crimine. Ma non è questo che viene raccontato qui. Non si tratta nemmeno dell'esame finale di Dick, quel test cruciale in cui doveva dimostrare di avere il fegato per diventare il gregario del Crociato Incappucciato. Se è quello che v'interessa, allora leggete il brillante Batman Chronicles: The Gauntlet di Kelly Puckett e Lee Weeks. Qui, invece, io e Chuck Dixon abbiamo scritto una storia che fa capire semplicemente cosa significa farsi depositari dei segreti del più grande Detective del mondo e cosa succede quando il Ragazzo Meraviglia si ritrova con le ali parzialmente tarpate per aver disatteso gli elevatissimi standard di Batman.

E questo è quanto. Dick Grayson è il miglior personaggio di fumetti di sempre, non perché vive nella maestosa Villa Wayne, non perché giocherella nella batcaverna e guida batmobili, batmoto e batnavi. Tra tutti i ragazzini dei fumetti (un vero e proprio esercito composto di orfani, bimbi abbandonati e innocenti), Dick Grayson è stato il primo di cui Batman si sia mai fidato. Conoscendo Bruce Wayne, un personaggio la cui vita è stata decisa quella notte a Crime Alley, la fiducia è forse la risorsa più preziosa e limitata al mondo, anche per un miliardario come lui che può comprare e vendere la lealtà di un uomo con una firma e una cifra su un pezzo di carta.

Ma quello in cui differiscono Bruce e Dick è che Robin il Ragazzo Meraviglia è riuscito a catturare l'assassino dei suoi genitori, Boss Zucco, e lo ha sbattuto in galera. Bruce, invece, non fu mai capace di arrestare il killer del padre e della madre. Dick ha portato a termine la sua ricerca, mentre Bruce, indossando il mantello di Batman ogni notte, darà un'eterna caccia al simbolo della criminalità, incarnata dall'omicida di Crime Alley.

Perciò, quello che interessava me e Chuck quando ci siamo seduti a raccontare questa storia, era spiegare e capire perché Robin fosse rimasto a fare da spalla a Batman e perché questo ruolo (questo lavoro) sarebbe stato la cosa più importante che avrebbe mai fatto in tutta la sua vita. Io e Chuck notammo, durante il periodo di promozione alla DC Comics, che Dick era una delle poche spalle dei personaggi di fumetti - e, di nuovo, forse la prima - a ottenere una nuova identità supereroistica man mano che cresceva. Avrebbe potuto appendere al chiodo mantello, calzamaglia e stivaletti da folletto e condurre una vita normale ma, com'è facile immaginare, aiutare il Cavaliere Oscuro nella sua Guerra al Crimine è un impegno che non è facile abbandonare. Proprio di questo potrete leggere in Nightwing: Anno Uno, la terza parte della Trilogia degli aiutanti scritta da me e Chuck per la DC Comics, che comprende anche Batgirl: Anno Uno. La storia che vi apprestate a leggere, però, è l'inizio di tutto ed è stata trasformata in immagini da Javier Pulido e Robert Campanella, con l'aiuto, nella parte finale, di Marcos Martin.

Qui, Robin domina la scena, ma l'ombra del Pipistrello ha ancora il suo peso. A guidarci è la voce di Alfred, che ha sempre vigilato sul suo ragazzo con una cura e una premura che ci si aspetterebbe piuttosto da un padre. E senza voler divagare, Alfred è forse il secondo miglior personaggio di fumetti, ma questa è un'altra storia. Per ora, scoprite cosa significa per Dick Grayson conservare il lavoro più duro di qualsiasi altro fumetto, combattere alcuni tra i più stupidi e i più terribili nemici di Batman e dimostrare al Cavaliere Oscuro (una volta per tutte) che può essere un "buon soldato" nell'implacabile ed eterna guerra al crimine.

Scott Beatty
Febbraio 2009