Planeta DeAgostini presenta un fumetto ambientato nell' India coloniale
INFORMAZIONI SCHEDA
di
Luca Rosati
Planeta DeAgostini pubblica un articolo dettagliato su un fumetto di prossima uscita sotto il marchio della casa editrice. Si tratta di Raj, un' opera ambientata all' epoca dell' India colonizzata dall' Impero Britannico nel 1831. Qui si svolgono le avventure di Alexander Martin, un ufficiale dell' Indian Political Service.
Un mistero avvolge Bombay
Ryszard Kapuscinski l'aveva osservato nel 1998, ma era qualcosa che accadeva già nel 1831, anno in cui è ambientata la storia di Raj. Parlando dell'Africa, il famoso reporter raccontava che, quando arriva, l'uomo bianco tende a rinchiudersi nel suo castello d'avorio, senza toccare davvero il continente nero, senza mischiarsi, senza sporcarsi. Vive insomma una realtà parallela. Allo stesso modo i coloni inglesi che popolavano l'India all'inizio del XIX secolo avevano creato un loro microcosmo fatto di picnic, di club esclusivi, di domestici e partite a biliardo, di uniformi ed eleganti cappelli. Dal loro piedistallo osservavano disgustati le strade di Bombay, annusando i miasmi che da lì provenivano e prendendosi gioco delle ridicole religioni degli indigeni.
Il termine "raj" è tratto dalla terminologia usata dall'amministrazione coloniale britannica in India. Migliaia di hindu comandati da un ristretto gruppo di uomini bianchi chiamati sahib. La storia di Raj è ambientata a Bombay, la Città Dorata, e comincia proprio con l'arrivo in quel territorio di un nuovo sahib. Si tratta di Alexander Martin, un ufficiale destinato all'Indian Political Service, un'istituzione creata con il fine di proteggere gli interessi commerciali dell'Impero Britannico nella colonia. Alexander però non ha ancora capito come funzionano le cose e lo dimostra esordendo con una frase che non piace molto ai suoi superiori: "Io non ho intenzione di seguire regole che non siano le mie." Non certo il miglior modo per presentarsi in un ambiente così chiuso e gerarchico come l'India coloniale...
Ben presto però succede qualcosa che cattura l'attenzione dei Britannici di stanza a Bombay e anche del baldanzoso Martin: alcuni degli uomini più ricchi della colonia stanno sparendo misteriosamente. Senza lasciare tracce. Senza motivo apparente. Senza alcun collegamento tra loro. Un vero mistero degno dei casi di Sherlock Holmes. Cosa c'è dietro queste sparizioni? Motivazioni religiose o politiche? Chi è il responsabile? Nascondono odio razziale? Riti magici? Tradimenti? Pura e semplice ambizione?
Conrad e Wilbur ci portano nel passato di duecento anni, nell'esotico Oriente che fa da sfondo a questa avvincente storia. Un rompicapo perfettamente orchestrato ricco di mistero e avventure nello stile della ligne claire franco-belga.
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