Un politico americano contro gli anime: è minaccia a un'università degli USA

Un politico americano contro gli anime: è minaccia a un'università degli USA
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L'animazione nipponica, come qualsiasi altro medium, è una realtà più grande di quella che vediamo tutti i giorni, poiché contiene svariate sfaccettature di un'arte particolarmente affascinante quanto controversa. Spesso, infatti, alcuni elementi di approfondimento non vengono compresi e rischiano di collassare in una polverosa polemica.

La politica spesso entra a gamba tesa contro gli anime, evidenti sono i casi in Australia e in tanti altri Paesi del mondo. Se in alcuni casi alcuni politici sfruttano la popolarità di un franchise per far parlare di sé, in altri frangenti l'animazione torna ad essere un motivo di polemica. Recentemente, infatti, il politico americano Reggie Stoltzfus ha minacciato di tagliare i fondi alla Kent State University in Ohio per lo svolgimento di alcune lezioni considerate immorali.

La controversa questione è nata quando un ragazzo di 17 anni ha deciso di iscriversi a un corso dell'università chiamato "I Problemi Sociali negli Anime". Il professore avrebbe assegnato ai partecipanti la lettura di un testo di Susan J. Napier, ovvero "Anime from Akira to Howl's Moving Castle: Experimenting contemporary Japanese animation".

All'interno di questo testo è presente un capitolo intitolato "Il Controllo del Corpo: Il Corpo nella Pornografia Anime" che lo studente di 17 anni ha considerato "contraria alla sua morale" e pertanto ha chiesto al docente di poter leggere un altro libro. Al suo rifiuto, i genitori sono intervenuti contattando Stoltzfus, additando al manuale la presenza di immagini ritenute volgari ed esplicite che "solo un uomo dalla mente contorta oserebbe scrivere". Il politico americano ha così dichiarato:

"Ho detto all'università che questo materiale è inaccettabile ma a quanto pare loro sono convinti che lo sia. Detto ciò, se è davvero accettabile, tutti i miei colleghi dell'assemblea generale riceveranno una copia di questo libro per mia cortesia. Rivedremo insieme questo libro e decideremo se questa università è degna di ricevere 150 milioni di dollari dei contribuenti ogni anno".

L'università si è limitata a rispondere con un bollettino in cui difende la libertà accademica degli insegnati e della libertà di espressione. E voi, invece, cosa ne pensate di questa critica? Fatecelo sapere con un commento qua sotto.