Le tecniche oculari di Naruto hanno radici nella storia degli atomi?

Le tecniche oculari di Naruto hanno radici nella storia degli atomi?
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In occasione del Daijo-sai, ne abbiamo approfittato per raccontarvi l'origine del termine Amaterasu, la potentissima tecnica di Sasuke e Itachi che carbonizza qualsiasi cosa su cui si posi la vista. Nella serializzazione di Naruto, tuttavia, pare che Masashi Kishimoto si sia servito di una vasta cultura in materia scientifica e non sono mitologica.

L'analisi che stiamo per riportarvi, infatti, potrebbe realmente celare al suo interno una fortissima ispirazione alla scienza, a riprova della passione del sensei che lo ha spinto, recentemente, a realizzare Samurai 8: la leggenda di Hachimaru, opera a tema sci-fi.

Secondo quest'analisi riportata da un fan su Reddit, le tecniche oculari del franchise hanno radici nella storia degli studi degli atomi, a partire dal 1803 quando Dalton diede luce al suo iconico modello, riportato da Kishimoto sensei sotto forma di Byakugan. Il modello atomico di Thomson, soprannominato anche affettuosamente "a panettone" per via degli atomi disposti come candidi, ricorda l'unione della modalità Eremitica con il chakra della Volpe.

Lo Sharingan Ipnotico di Sasuke, invece, ricorda il modello atomico planetario di Rutherford, mentre il Rinnegan nell'ultima forma che conosciamo è fortemente ispirato alle teorie di Bohr nel 1913. L'ultima abilità oculare studiata nel franchise, in particolare in Boruto: Naruto Next Generations, si riconduce al modello quantico di Schrodinger con una fortissima analogia al Jougan.

E voi, invece, cosa ne pensate di questa particolare analisi? Diteci la vostra, come sempre, nello spazio riservato ai commenti.